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Cronaca

Nostalgici, sale la tensione. "Predappio disneyland del fascismo"

A prendere in mano il pallino della polemica è Rifondazione Comunista. Provocatoriamente i due esponenti di Rifondazione spiegano di aver ricevuto un sostanziale divieto ad organizzare una loro contro-manifestazione

“A Predappio possono manifestare solo i fascisti”: si riscalda la polemica in vista della ricorrenza dell'anniversario della Marcia su Roma. Assieme alla nascita e alla morte di Benito Mussolini, la Marcia su Roma è uno dei tre “appuntamenti fissi” per i nostalgici del Ventennio fascista a Predappio, il più frequentato. A prendere in mano il pallino della polemica sono Nicola Candido, Segretario PRC federazione di Forli, e Palmiro Capacci, Responsabile Organizzazione PRC di Forlì.

Provocatoriamente i due esponenti di Rifondazione spiegano di aver ricevuto un sostanziale divieto ad organizzare una loro contro-manifestazione: “In questo periodo ricorre il 69mo anniversario della Liberazione dei comuni forlivesi dall’occupazione nazi-fascista. Predappio fu liberata il 28 ottobre 1944 dal Corpo d’Armata Polacco e da un distaccamento dell’8va Brigata Garibaldi “ Romagna” al comando di Giuseppe Ferlini. Da anni questo anniversario è ignorato perché in questa data convergono da tutta Italia i fascisti per celebrare la Marcia su Roma”.

Quindi l'attacco: “Rifondazione Comunista aveva chiesto l’occupazione di pochi metri di suolo pubblico per esporre una mostra dal contenuto storico dal titolo: “La guerra arriva a Predappio – 28 ottobre la Liberazione”, il Comune ha rigettato la richiesta per motivi di ordine pubblico. La questura invece ci ha convocato e anticipato che per motivi di ordine pubblico la nostra manifestazione non s'ha da fare, potremmo disturbare il turpe pellegrinaggio di chi continua, impunemente, a fare apologia del fascismo. Sebbene questi figuri siano completamente nell’illegalità, la legge 645 del 1952, infatti, sanziona chi denigra “la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza”, possono tranquillamente permettersi di sequestrare un intero paese per celebrare ed esaltare il regime fascista. Come è possibile che a Predappio si possa festeggiare la Marcia su Roma e non la Liberazione dal nazifascismo?”

E ancora: “Ci chiediamo come possa avvenire che un territorio comunale venga sottratto alla Costituzione, con il consenso e la complicità delle istituzioni, e venga consegnato per ventiquattro ore a nostalgici in camicia nera e ad organizzazioni neo-fasciste. Ce lo chiediamo, sapendo che si tratta del comune in cui è nato e sepolto Mussolini, ma anche del comune che ha dato un contributo ragguardevole, con numerose vittime, alla Resistenza. Al contempo questa vicenda ci ricorda come vi sia il tentativo ricorrente di riabilitare criminali ed assassini, magari in maniera subdola. Si proclama che bisogna “riappropriarsi della storia“, e siamo d’accordo, ma occorre farlo per tutta la storia senza censurare quella che non collima con l’imperante revisionismo teso ad indebolire le basi antifasciste e repubblicane della nostra democrazia. Predappio democratica ed antifascista non merita la sospensione della Costituzione democratica. Predappio non merita di essere colonizzata e trasformata in una ridicola “Disneyland” del fascismo”.

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