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Cronaca

Un anno fa l'inizio del lockdown, ora la 'zona rossa': "Le chiusure non hanno funzionato". Spente 85 attività nel Forlivese

Per una larga fetta di cittadini, insieme al timore per la salute, la pandemia ha significato una gravissima crisi economica e finanziaria

È trascorso un anno dall’inizio del primo lockdown. Il 10 marzo 2020 l’Italia fu chiusa una prima volta per combattere la pandemia da covid-19. Un anno di sacrifici, di lutti, di sconforto che ha coinvolto l’intera popolazione. Per una larga fetta di cittadini, insieme al timore per la salute, la pandemia ha significato una gravissima crisi economica e finanziaria. "La situazione dal punto di vista economico e sociale è altrettanto disastrosa come dal punto di vista sanitario", è la premessa di Alberto Zattini, direttore di Ascom-Confcommercio -. Le aziende che dallo scorso marzo hanno vissuto una serie d'interruzioni per dpcm ed ordinanze varie hanno subìto drammatici cali di fatturato ed ovviamente gli interventi del governo messi in campo si sono rilevati estremamente insufficienti per compensare le perdite subìte".

Zattini, ad un anno dal lockdown siamo nuovamente in zona rossa. Non è cambiato nulla...
Molte aziende non riusciranno a ripartire nel Forlivese. Gli interventi da parte dello Stato sono stati inadeguati. Indipendentemente dal fatto che ci troviamo davanti ad una situazione nuova da gestire, è emersa la totale incapacità del governo nel gestire la pandemia, riversando i problemi sugli imprenditori. Ed è sotto gli occhi di tutti che ci ritroviamo ad una situazione di partenza e addirittura peggiore di quella dello scorso anno.

Quante attività non ce l'hanno fatta a ripartire?
A fine nel Forlivese abbiamo registrato 85 cessazioni.

Tra negozi e pubblici esercizi quindi...
Non solo, anche liberi professionisti. Questa situazione pandemica non coinvolge solamente il sistema distributivo, ma una filiera. La chiusura di un ristorante o di un'attività commerciante scatena un effetto domino. Si tratta di un sistema imprenditoriale complesso e variegato.

Come vede la nuova zona rossa?
Sono penalizzati i settori del commercio, in particolar moda e pubblici esercizi. A mio avviso non si limiterà fino al 21 marzo, ma ho il timore che si prolungherà oltre Pasqua. Posso fare una riflessione?

Prego
Questi lockdown generalizzati cosa hanno prodotto in termine di effetti sulle problematiche? Niente, non hanno funzionato. E siamo al punto di partenza. A mio avviso servono provvedimenti che vadano a limitare e a controllare i singoli focolai. Faccio un esempio: se Forlì ha numeri da zona gialla o arancione, perchè deve essere soggetta a più restrizioni nell'ambito di un lockdown generalizzato? Occorre quindi affidare ai sindaci le competenze su queste tematiche in quanto conoscono al meglio il territorio e meglio di tutti sanno quali sono le situazioni di difficoltà nelle quali intervenire.

Come fronteggiare quindi l'aumento dei contagi, e la conseguenze pressione negli ospedali, senza fermare le attività economiche?
Rispondo con una considerazione: le persone non si contagiano nei bar, nei pubblici esercizi, nelle scuole o nei centri commerciali. Basta vedere i supermercati, dove si registra un'affluenza importante. Non ci sono stati segnalati contagi nelle attività commerciali. I contagi avvengono negli ambiti privati, dove non ci sono protocolli da rispettare come ad esempio in un ristorante. Le chiusure forzate hanno messo nelle condizioni di ritrovarsi in casa in numero elevato, dove probabilmente non si fa attenzione ai distanziamenti.

Per fare i contagi bisogna limitare la socialità...
Se la strada della chiusura è l'unica da intraprendere, allora il governo deve mettere nelle condizioni di far sopravvivere l'imprenditore o commerciante, prevedendo ristori adeguati alle perdite e non coprendo solo il 10% del fatturato non incassato.

Ad un anno dal lockdown quali sono le vostre richieste?
Cito un nostro slogan: le imprese chiedono in sicurezza di lavorare.

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