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Cronaca

La parrocchia più popolosa è Regina Pacis. Tutti i numeri dell’Annuario 2019 della Diocesi di Forlì-Bertinoro

I 188.200 abitanti e le 76.100 famiglie della diocesi risiedono in 128 parrocchie: dalla più piccola, Sant’Ellero, con 1 solo abitante, fino alla più popolosa Regina Pacis

"Le parrocchie della diocesi di Forlì-Bertinoro sono 128 e sono qui divise nei 10 vicariati Forlì Centro Storico, Forlì Nord – Ravennate, Forlì Est, Forlì Sud, Forlì Ovest, Forlimpopoli e Bertinoro, Val Bidente, Val di Rabbi e Acquacheta". Sono solo alcune delle notizie contenute nell’Annuario 2019 della Diocesi di Forlì-Bertinoro, a cura del cancelliere vescovile don Paolo Giuliani, appena stampato dalla Curia con i dati aggiornati del territorio pastorale oggi amministrato dal presule friulano, monsignor Livio Corazza.

L’annuario si apre con le informazioni sulla Chiesa cattolica, sulla Conferenza episcopale italiana e quella emiliano romagnola. Seguono i dati relativi alla diocesi con le notizie sul vescovo Corazza, i vicari episcopali, gli uffici e i centri pastorali. I 188.200 abitanti e le 76.100 famiglie della diocesi risiedono in 128 parrocchie: dalla più piccola, Sant’Ellero, con 1 solo abitante, fino alle 6 con oltre 5.000: San Giovanni Evangelista e la Pianta con 5.150, Romiti con 5.250, Bussecchio con 5.800, Coriano con 6.850, Ca’Ossi con 7.300 residenti, fino ad arrivare alla più popolosa, Regina Pacis, con 7.850 abitanti e 3.400 famiglie, amministrata dal 1997 da don Roberto Rossi, classe 1944. Al suo fianco, come da tradizione consolidata sin dai tempi del fondatore della parrocchia, il compianto don Michele Fusconi, sono don Lijo Saji Pushpam, di nazionalità indiana e don Edidiong Ukpanah, nigeriano.

Degli 80 sacerdoti attualmente operanti in Diocesi a sostegno dell’attività pastorale del vescovo, se il decano, ossia il più anziano d’ordinazione, è Balestri don Antonio, classe 1921, consacrato nel 1944 e da anni residente fuori Diocesi (per la precisione a Cesena), il più fresco per acquisizione del sacramento dell’Ordine è don Filippo Foietta. Classe 1980 e originario di Santa Sofia (località di cui il padre Flavio è stato sindaco), il giovane, diplomato al Liceo Scientifico di Forlì e laureato in farmacia all’Università di Bologna, è divenuto sacerdote il 22 giugno scorso in Cattedrale a Forlì per imposizione delle mani del vescovo Livio. Agli 80 presbiteri nostrani si affiancano 12 sacerdoti stranieri e 17 religiosi che prestano servizio nelle parrocchie come collaboratori, cappellani residenti e anche come parroci. Un dato molto preoccupante, anche se in media col panorama occidentale della chiesa di Roma, è l’età avanzata dei preti forlivesi: solo 13 hanno meno di 50 anni e ben 32 sono oltre i 75.

Altro elemento interessante estrapolabile dall’Annuario 2019 è la parte relativa agli Istituti di vita consacrata, sia maschile che femminile. Se i primi sono 5, ossia Camilliani, Salesiani, Saveriani, Servi di Maria residenti a San Pellegrino, tutti di nazionalità filippina e gli ultimi arrivati, i Servi del Cuore Immacolato di Maria, operanti in via Borghina, a Vecchiazzano e impegnati nella “nuova evangelizzazione dell’intiepidita cristianità locale” attraverso la predicazione e momenti di preghiera quotidiani, gli ordini femminili sono ben 12, di cui 3 monasteri di clausura (Agostiniane, Clarisse Urbaniste e Sorelle Povere di Santa Chiara). L’annuario aggiornato da don Paolo Giuliani è andato in stampa senza poter omettere l’ultimo Istituto femminile che ha lasciato la Diocesi: chiaro il riferimento alle Suore Orsoline di Predappio, che hanno salutato la scuola Santa Rosa da Lima e la Romagna nel giugno scorso, dopo ben 80 anni di vita operosa a servizio della comunità locale.

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