Tumore al pancreas, la sfida al 'big killer': "Fumo e alcol nemici numero uno. Ma una dieta corretta è fondamentale"
Per sensibilizzare la cittadinanza il salone comunale di Forlì ha ospitato giovedì pomeriggio "Chronicity 2023", un momento di confronto tra i cittadini e le figure specialistiche che si occupano delle patologie pancreatiche, con ospiti di rilievo nazionale ed internazionale e referenti dell'Associazione Italiana Studio Pancreas (Aisp)
Il 16 novembre si è celebrata la Giornata mondiale della lotta contro il tumore del pancreas. Le malattie pancreatiche, sia benigne che maligne, sono in costante crescita. E in particolare, per l’adenocarcinoma pancreatico, i dati dell’Associazione Italiana Oncologia Medica relativi al 2022 riportano in Italia circa 14.500 nuove diagnosi, parametro in incremento rispetto agli anni passati. E per sensibilizzare la cittadinanza il salone comunale di Forlì ha ospitato giovedì pomeriggio "Chronicity 2023", un momento di confronto tra i cittadini e le figure specialistiche che si occupano delle patologie pancreatiche, con ospiti di rilievo nazionale ed internazionale e referenti dell'Associazione Italiana Studio Pancreas (Aisp). A coordinare l'appuntamento - alla presenza del sindaco Gian Luca Zattini - Giorgio Ercolani, direttore del Dipartimento di Chirurgia Generale, dell'ospedale "Morgagni Pierantoni" di Forlì, professore ordinario del Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche dell'Alma Mater Studiorum di Bologna; Carlo Fabbri, direttore dell'Unità operativa di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva degli ospedali di Forli e del "Maurizio Bufalini" di Cesena; e Luca Frassineti, direttore del Dipartimento di Oncologia ed Ematologia Clinico e Sperimentale dell'Irst Irccs di Meldola.
"Purtroppo la sopravvivenza a questi tumori, sia nell'uomo che nella donna, è relativamente bassa - ha dettagliato il direttore dell'ospedale “Morgagni Pierantoni”, Giorgio Martelli -. Quello che possiamo fare con la chirurgia e la chemioterapia, anche con i nuovi farmaci, non è soddisfacente. Il tumore del pancreas può essere considerato il vero 'big killer' dato che sul cancro al polmone sono stati fatti molti progressi, in particolar modo sull'immunoterapia. Per cui è fondamentale la prevenzione primaria con l'adozione di corretti stili di vita. Ad esempio abolendo il fumo, si abbatterebbe del 33% delle morti negli uomini per questo tipo di neoplasia e del 13% nelle donne. Ma tra i nemici ci sono anche l'alcol e la sedentarietà. Bisogna lavorare sugli stili di vita per prevenire questo tipo di malattie ed altre patologie".L'andenocarcinoma del pancreas è infatti al quarto posto come carcinoma più letale in entrambi i sessi in Europa. E la maggior parte dei pazienti si presenza con la malattia in stadio avanzato o localmente avanzata.
"Entro il 2025 il tumore al pancreas diventerà la seconda causa di morte nei paesi occidentali per cancro, con un aumento dei decessi del 42% dal 2019 al 2049 - afferma Silvia Carrara, responsabile Programma Ecoendoscopia Irccs Humanitas, docente Humanitas University e presidente dell’Associazione italiana per lo studio del pancreas (Aisp) -. L'incidenza raggiunge il picco nelle persone tra i 65 ed i 69 anni nei maschi e tra i 75 ed i 79 anni tra le donne, con un'età media di insorgenza di 70 anni. Non è più il tumore degli anziani, ma si possono manifestare anche casi sotto i 50 anni". Quali sono i principali fattori di rischio? Al primo posto, ha illustrato Carrara, "c'è il fumo, e il rischio è più elevato in chi fuma un elevato numero di sigarette al giorno. Il rischio di tumore al pancreas cala con gli anni per quanto riguarda gli ex fumatori. Alcuni studi hanno riscontrato un aumento di questo tipo di tumore in coloro che fumano prodotti alternativo, come ad esempio i sigari".
Anche l'obesità è associata ad un rischio di tumore al pancreas. "E' fondamentale l'alimentazione sin dall'infanzia per prevenire il possibile sviluppo di tumori in futuro - la rimarcatura di Carrara -. Anche il diabete mellito è sia un fattore di rischio che una conseguenza, ed è più alto tra 1 e 3 anni dall'insorgenza del diabete, in particolare entro i primi sei mesi". Altro nemico è l'alcol: "Un consumo elevato è associato ad un aumento del rischio del carcinoma del pancreas. Quindi è fondamentale seguire un'alimentazione basata su frutta, verdura e cereali integrali. Regimi dietetici ricchi di carni rosse, insaccati, zuccheri e grassi saturi aumentano il rischio di tumore. E' quindi importante l'educazione alimentare sin dalle scuole alimentari, che è alla base della nostra salute". "Se c'è una patologia che ci dà maggior sfida è proprio quella pancreatica", le parole di Giovanni Martinelli, direttore scientifico dell'Irst-Istituto tumori della Romagna, mentre il dottor Frassineti ha rimarcato come "la ricerca debba esser sostenuta in tutte le maniere, perchè la nostra speranza è di poter arrivare un giorno, tramite una maggior conoscenza della malattia a livello molecolare, di poter dare un trattamento il più mirato possibile nel paziente".