Approvata la legge quadro sulla mobilità ciclabile: "Forlì sfrutti questa opportunità"
La legge, afferma il presidente della Fiab Forlì Maura Ventimiglia, "sancisce, finalmente, che la bicicletta è un vero mezzo di trasporto al pari degli altri"
Il Senato ha approvato la prima legge quadro della mobilità ciclabile. La legge, afferma il presidente della Fiab Forlì Maura Ventimiglia, "sancisce, finalmente, che la bicicletta è un vero mezzo di trasporto al pari degli altri, inserito nelle attività di sviluppo del Ministero dei Trasporti, per il quale sono necessari interventi diversi e importanti stanziamenti per una crescita adeguata". "L'importanza di questo risultato - ricorda Ventimiglia - è già evidente nella formulazione dell'articolo 1, che recita che "La presente legge persegue l'obbiettivo di promuovere l'uso della bicicletta come mezzo di trasporto sia per le esigenze quotidiane sia per le attività turistiche e ricreative....".
Ecco in sintesi cosa stabilisce la legge
Illustra Ventimiglia: "Da oggi in poi a tutti i livelli, da quello nazionale a quello regionale fino a quello comunale, ogni amministrazione dovrà pianificare anche la mobilità ciclistica che deve essere pensata, pianificata e realizzata con l'obiettivo di migliorare la qualità urbana, l'ambiente e le città, oltre che di promozione turistica. In più ci sono disposizioni per i comuni che devono mettere in atto strumenti urbanistici per realizzare le velostazioni, gli stalli per bici e approvare regolamenti edilizi che consentano il parcheggio delle bici negli spazi condominiali.
Ci sono altri aspetti secondari anche se importanti (come ad es. la possibilità di installare portabiciclette a sbalzo sugli autobus) ma l'aspetto fondamentale è il principio generale del codice della strada che non deve più garantire solo la "fluidità del traffico", ma da oggi in poi dovrà anche garantire la mobilità sostenibile e la circolazione dei velocipedi (biciclette)".
Per Ventimiglia "la legge poteva essere migliore. La riforma del codice della strada è ancora lontana, ma il risultato più bello è il fatto che questa legge sia passata con l'unanimità dei consensi dimostrando che finalmente sono stati abbattuti steccati ideologici su un argomento, quello della mobilità ciclistica, che deve essere patrimonio di tutti. Noi di Fiab siamo particolarmente orgogliosi perchè il testo di questa legge l'ha scritta Fiab più di 30 anni fa ed è frutto del lavoro di tutta l'associazione, dai dirigenti nazionali ai tanti soci che in questi anni non hanno mai smesso di crederci, di proporre, di confrontarsi con la politica e gli amministratori pubblici. Ma questo storico risultato non sarebbe stato possibile senza la determinazione dei Parlamentari che hanno seguito il lungo percorsodella legge iniziato due anni fa, l'on Paolo Gandolfi e il presidente dell'Anci Antonio Decaro, primo firmatario della legge. Ci auguriamo che anche a Forlì amministartori e tecnici sappiano sfruttare le opportunità che la legge offre e indirizzare le prossime scelte sulla mobilità in modo coerente con i principi enunciati".