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Cronaca

Nuovo regolamento, i dehors si potranno chiudere e riscaldare in inverno. Ok di centro-destra, M5s e Iv

E' stato approvato dal Consiglio comunale il nuovo regolamento comunale che rivoluziona la normativa sui dehors dei pubblici esercizi

E' stato approvato dal Consiglio comunale il nuovo regolamento comunale che rivoluziona la normativa sui dehors dei pubblici esercizi, che durante la pandemia si sono rivelati fondamentali valvole di sfogo per mantenere possibile la socialità in sicurezza tra drink, caffè e tavolini.  Tra le varie novità approvate lunedì pomeriggio ci sono l'aumento delle superfici degli spazi esterni destinati a bar, pub, ristoranti e altre attività artigianali come le gelaterie: chi ha locali più piccoli potrà avere al massimo il 200% delle loro superficie interna, mentre dai 50 mq di superficie interna la concessione si limita, come è ora, al 100% della superficie di somministrazione.

Il regolamento è stato portato in Consiglio dall'assessore alle Attività produttive Paola Casara. Il voto finale ha visto il voto favorevole della maggioranza di centro-destra, oltre che del Movimento 5 Stelle e di Italia Viva. Non hanno partecipato al voto invece i due gruppi di centro-sinistra, Pd e Forlì e Co, che hanno lamentato scarsa chiarezza di due articoli del regolamento, emendati con voto favorevole degli stessi partiti che poi alla fine hanno dato l'ok al testo emendato.

Il nuovo regolamento

Altro grande cambiamento del nuovo regolamento è che saranno concessi dehors più articolati, non più quindi solo ombrelloni e sedie, ma una struttura che potrà essere chiusa e scaldata, così da diventare fruibile in inverno con ogni condizione atmosferica. Si arriva anche a prevedere, in via residuale, vere e proprie verande, anche se in base alle regole previste dalla bozza di regolamento di fatto queste non saranno permesse in centro storico per assenza oggettiva di spazi. Saranno infine premiati gli esercenti che si metteranno assieme per fare progetti integrati se i dehors si trovano per esempio nella stessa piazza o adiacenti nella stessa strada.

Il nuovo regolamento  elenca 4 tipologie di dehors, che si possono trovare sia su suolo pubblico che su suolo privato, aperto al pubblico e non. La forma più semplice è costituita da ombrelloni senza delimitazione a terra, poi c'è la seconda tipologia dove è prevista anche una pedana. La novità è la categoria C:  mentre prima era vietata la chiusura totale, col mantenimento di un lato aperto, la proposta ora prevede la possibilità di chiudere totalmente lo spazio per massimo 180 giorni con teli trasparenti e pvc, dal 1 ottobre al 31 marzo. In centro storico questo tipo di dehors saranno possibili solo nei corsi principali, in via Regnoli e nelle piazze ed esclusione di piazza Saffi.  Arriva anche la tipologia D: una vera e propria veranda con copertura, pavimento e vetri scorrevoli. Questa struttura, però, rientra nelle opere di edilizia e richiederà un permesso di costruire, solo su suolo privato e solo se esiste una capacità edificatoria residua, condizioni che in centro storico non sono quasi mai presenti.

Le concessioni saranno di 3 anni nel nucleo antico della città e di 5 anni nel resto della città, in entrambi i casi rinnovabili. Tra le novità proposte c'è anche la possibilità di derogare agli standard del regolamento se più commercianti, per esempio quelli che si trovano in una stessa piazza, redigono un progetto comune per rendere uniforme lo stile dei dehors: in questo caso infatti, si conta di poter allungare le concessioni e arrivare anche ad esenzioni dal canone del suolo pubblico. Tolti anche molti lacci burocratici per esempio sullo stile: non vengono più richiesti i colori chiari, ma solo uniformità al contesto cromatico del luogo. 

Il dibattito in Consiglio

Il lungo dibattito in Consiglio si è arrovellato su un articolo che a detta di Pd e Forlì & Co potrebbe essere stato soggetto ad ambiguità interpretativa. Ne sono scaturiti due emendamenti che, però, non hanno ugualmente soddisfatto il centro-sinistra. Che protesta in una nota del Pd: "Siamo da sempre favorevoli alla realizzazione di dehors che rendano le nostre piazze e strade spazi di incontro sempre più frequentati e vivibili, ma quello portato dalla maggioranza è un regolamento pasticciato. Basti pensare – spiegano i DEM – che dall’elenco delle vie e delle piazze su cui poter creare i dehors  (e che dovevano essere ricomprese nell’elenco allegato al regolamento) mancavano vie e piazze importanti del centro storico, come via Giorgio Regnoli, via Oreste Regnoli e la stessa Piazza Saffi".

"Un errore grossolano, a cui la maggioranza non ha voluto porre rimedio, insistendo nel portare al voto un testo palesemente errato, nonché contraddittorio e, come tale, poco serio nei confronti dei tanti esercenti che ne sono interessati; tutto ciò nonostante oltre tre ore di Consiglio Comunale, in cui gli stessi proponenti non sono stati in grado di porre rimedio a quello che è stato riconosciuto da tutti come un errore grave e palese. Nel merito, riteniamo – proseguono i dem – che ammettere la possibilità di realizzare dehors, anche di grandi dimensioni o richiudibili sui quattro lati, richieda preventivamente una pianificazione sulle funzioni da attribuire alle piazze o alle porzioni di strade in cui i dehors saranno installati; questo al fine di evitare rischi di pericolose sovrapposizioni tra traffico veicolare, ciclo-pedonale e spazi ridotti vista la presenza dei dehors. Per questo auspicavamo che questo regolamento venisse approvato senza intoppi e senza elementi che potessero dare adito a confusione o inutili problemi amministrativi, ma l’arroganza della maggioranza ha impedito un dibattito sano, condiviso e propositivo".

Replica invece la Lega: "Ce lo chiede la città e ce lo chiedono i commercianti. Spiace, dunque, che anche su un testo come questo, frutto di un lavoro condiviso con le associazioni di categoria e gli operatori economici, il Partito Democratico e Forlì & Co facciano ostruzionismo e non entrino nel merito della proposta.“Ancora una volta i consiglieri del PD e di Forlì & Co hanno dato prova della loro natura strumentale e mai costruttiva. Appigliandosi a meri cavilli cartografici, hanno tentato di far saltare il voto finale, preso tempo, fatto sospendere il consiglio comunale, fatto ostruzionismo e inveito contro l’Amministrazione e i funzionari del Comune. Funzionari e tecnici a cui noi rinnoviamo piena fiducia e il massimo sostegno”.

“Senza mai entrare nel merito del provvedimento, ma continuando solamente ad escogitare cavilli tecnici e inghippi burocratici, la sinistra ha messo in mostra la parte peggiore di sé, quella che ormai siamo abituati a vedere e commentare a margine di ogni seduta, incapace di fare il bene della città e l’interesse delle nostre imprese. Dopo due lunghi anni di emergenza sanitaria, in cui sono cambiate le nostre abitudini e i bisogni di chi possiede un’attività commerciale, si era reso necessario mettere mano al vecchio regolamento dei dehors per vivere in sicurezza e all’aperto il nostro centro, riconfigurando il perimetro degli spazi, contribuendo alla valorizzazione dell’ambiente urbano ed alla promozione della sua immagine. “Nulla di tutto questo è stato recepito dai consiglieri del PD e da quelli di Forlì & Co, che hanno tentato di rinviare l’approvazione del nuovo regolamento e, dunque, di bloccare gli investimenti e le attività del nostro centro per puro vezzo politico, senza avanzare argomentazioni sostanziali e alcuna proposta migliorativa”.

E conclude la Lega: “Ci fa piacere, invece, che ancora una volta il Movimento Cinque Stelle e Italia Viva abbiano apprezzato il lavoro dell’Amministrazione comunale, votando a favore della delibera e dissociandosi dal Partito Democratico e da Forlì & Co i cui consiglieri, tra i banchi dell’opposizione, appaino sempre più isolati.”

Interviene in una sua nota il gruppo di Forlì e Co: "Fanno pasticci, non sono capaci di risolverli e poi scaricano tutte le responsabilità su chi chiede semplicemente chiarezza dei provvedimenti amministrativi, senza margini di ambiguità a detrimento degli operatori del settore. Durante la Commissione consiliare di giovedì scorso, nella quale si era trattato il regolamento, il nostro gruppo aveva manifestato una condivisione delle sue finalità segnalando però come, per un evidente errore, mancasse proprio piazza Saffi nell'allegato elenco delle piazze e delle vie del centro identificate come di maggior valore ambientale, storico e architettonico (e dunque inibite alla realizzazione della categoria più invasiva di dehors). Il gruppo consiliare del Partito democratico aveva poi segnalato, sempre in Commissione, anche l'assenza di via Giorgio Regnoli, mentre nella seduta consiliare di ieri una consigliera del gruppo Centrodestra per Forlì ha rilevato la mancanza pure di via Oreste Regnoli. Insomma, un elenco incompleto, ma soprattutto non coerente con la cartografia allegata: il che avrebbe potuto ingenerare incertezze e dubbi interpretativi in sede di applicazione".

E conclude Forlì e Co: "Senonché, nella seduta di ieri il testo della delibera sottoposta all’approvazione del Consiglio non era mutato di una virgola. A questo punto abbiamo suggerito di risolvere il problema con una semplicissima integrazione dei luoghi mancanti, che non avrebbe necessitato nemmeno della presentazione di un emendamento. La maggioranza, tra ammissioni e omissioni, ha invece impiegato tre ore per partorire un emendamento confuso e pasticciato, un classico esempio di toppa peggio del buco, che in sostanza demanda alla cartina la soluzione di ogni problema di individuazione, il che però contrasta col principio interpretativo corrente per cui, in caso di difformità tra cartografia e disposizioni scritte, sono queste ultime a prevalere. Si tratta di una soluzione evidentemente imprudente e contraddittoria: il risultato è, infatti, una delibera che contiene al suo interno un elenco di strade e una cartina che non corrispondono l'una con l'altra, con il rischio di produrre incertezza, possibilità di errori e di contenziosi".

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