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Cronaca

Una sequenza di aree commerciali e di servizi per 50mila mq di edificazioni: come sta cambiando la città vicino all'autostrada

Nessuna previsione di nuovi insediamenti commerciali nella maxi-area della fiera, una superficie di quasi 10 ettari tra via Punta di Ferro e via Ravegnana

Nessuna previsione di nuovi insediamenti commerciali nella maxi-area della fiera, una superficie di quasi 10 ettari tra via Punta di Ferro e via Ravegnana destinata dal Piano operativo comunale (Poc, il piano regolatore della città) a terziario, vale a dire a servizi e uffici, con un occhio specifico allo sviluppo della fiera. Le superfici commerciali, infatti, erano uscite dall'attuale progetto. Il Comune aveva messo in pubblicazione, per le osservazioni dei cittadini, un progetto vecchio, tanto che l'Urbanistica ha messo in ripubblicazione il piano urbanistico aggiornato e prorogato i termini per le osservazioni fino al 19 settembre.

Il nuovo progetto

Resta la previsione di 16.783 metri quadri di superficie edificabile, ma appunto non ci sarà necessariamente la suddivisione in 7 edifici, dato che solo per il commerciale il Comune può prescrivere che non siano continuativi, ma suddivisi in più strutture di medie superfici di vendita. Cosa potrà sorgere in quest'area? Uffici, magari una sede di prestigio di una grande azienda (senza stabilimento annesso però), servizi pubblici dagli asili alle case di riposo, perfino luoghi di intrattenimento e di attività sportiva, come anche spazi espositivi e congressuali. E' prevista anche una superficie per pubblico eservizio (un ristorante). "L'area, non più agricola dato anche il contesto cittadino intorno che si è modificato negli anni - spiega il progettista Loris Ceredi - è stata individuata già da vent'anni come area di possibile sviluppo della fiera, da qui la previsione di spazi espositivi, ma non di vendita".

Tuttavia non è sicuramente in previsione una tale espansione della fiera - tra l'altro si trova dall'altra parte di via Punta di Ferro -, che anzi è un ente che negli ultimi anni ha fatto sempre più fatica a far quadrare il bilancio, schiacciata tra due giganti fieristici come sono Bologna e Rimini, quest'ultima anche un grande centro congressuale. Così come per gli impianti sportivi, attualmente il Palafiera sembra soddisfare le attuali esigenze delle squadre di vertice della città. "Non è possibile dire ad ora che cosa sarà realizzato e in che misura, le procedure attuali sono rivolte a conservare il potenziale edificatorio", rassicura il progettista, dopo le prime proteste che già si levavano per l'idea ventilata dell'arrivo di 5.000 mq commerciali (non alimentari) a poche centinaia di metri dalla vasta zona di Cia-Conad compresa tra il casello autostradale e il centro commerciale 'Puntadiferro' e che vedrà presto sorgere numerosi edifici in gran parte da destinarsi al commercio (i lavori sono già in corso).

Come aspetto tecnico c'è che lo scorso anno è decaduto il Piano Operativo Comunale per effetto della legge regionale contro il consumo del suolo e non è possibile procedere con richieste di variante, come invece il precedente piano urbanistico prevedeva. L'area è inoltre passata di mano per via ereditaria, dopo il decesso dei precedenti proprietari. Per questo gli eredi hanno preferito riattivare la "pratica" urbanistica, risalente al 2016, senza la variante, ma mantenendo quanto prevede l'attuale piano regolatore, vale a dire nessuna superficie commerciale, ma tutta terziaria e direzionale. Inoltre, non sembrano esserci progetti avanzati all'orizzonte, per cui non si assisterà ad un'edificazione nel futuro prossimo. 

Le altre aree intorno

Accanto alla stessa area, ne esiste un'altra più piccola - in fase più avanzata di realizzazione - anch'essa di terziario, lungo via Napoleone Bonaparte. In tale ambito è stata già costruita, come opera di urbanizzazione, la nuova rotonda tra la traversa e via Ravegnana. Sempre nella stessa zona, nelle aree adiacenti alla  Romagnola Profumi, il Piano del commercio prevede una superficie commerciale da 1.500 mq, anche alimentare, un taglio standard per un supermercato. In tale area è stata anche ventilato l'arrivo di una catena della grande distribuzione non ancora presente in città, che potrebbe rinunciare alla formula dello sbarco a Forlì come "superstore" (un supermercato più ampio da 2.500 mq). Si tratta dell'area oggetto di critiche lo scorso anno da parte delle associazioni del commercio, di proprietà dell'Istituto Sostentamento del Clero tra via Ravegnana e via Zampeschi. Qui il progetto prevede l’insediamento di medie strutture di vendita non alimentari e strutture di vendita alimentare entro i 1500mq, oltre ad edifici a destinazione alberghiera e terziaria, per una superficie complessiva edificabile di quasi 12.000 mq. 

Se si considera che tra l'ipermercato Punta di Ferro e il casello autostradale sono in corso di realizzazione interventi per 20.000 metri quadri di edifici in questo caso quasi totalmente commerciali, i piani urbanistici che sono già presenti negli uffici comunali ammontano ad un totale di circa 50mila mq di nuove superfici coperte da destinare a terziario e commerciale, senza cioè abitazioni o stabilimenti produttivi. Una superficie doppia a quella dell'attuale Punta di Ferro.

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