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Cronaca

Gestiva una "casa del piacere", la prostituta era la fidanzata: ora è in carcere

A Forlì si era riunito con altri familiari, qui residenti, ed aveva affittato un appartamento traendo in inganno l’agenzia immobiliare ed il proprietario

Per i prossimi cinque anni e quattro mesi sarà recluso in carcere. Nel tempo ha infatti accumulato una serie di pene per traffico di stupefacenti e sfruttamento della prostituzione. Un romeno di 41 anni, in Italia senza fissa dimora, è stato assicurato alla giustizia: l'arresto è avvenuto per mano degli agenti delle Volanti in forza all’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Corso Garibaldi, sotto la guida del dirigente Stefano Santandrea.

Chi è l'arrestato

L’uomo era giunto sul territorio forlivese circa quattro anni da Milano, dove già era rimasto coinvolto in una indagine per traffico di stupefacenti con conseguente condanna a due anni e otto mesi di reclusione. A Forlì si era riunito con altri familiari, qui residenti, ed aveva affittato un appartamento traendo in inganno l’agenzia immobiliare ed il proprietario, che pensavano servisse per stabilire una tranquilla famiglia. Invece, di lì a poco, venne alla luce un insolito via vai, che portò alla scoperta di un ampio giro di prostituzione.

La casa del sesso

Dopo una veloce indagine della Squadra Mobile vennero identificate due giovani avvenenti romene, una delle quali fidanzata dell'indagato, ed anche numerosi clienti, soprattutto uomini di mezza età del circondario forlivese. Quest'ultimi, convocati in Questura, raccontarono di aver trovato gli annunci su internet con tanto di foto nude delle ragazze, in diverse pose ammiccanti e molto osè, entrando anche nei dettagli delle prestazioni, che avvenivano in due salottini separati da una parete di legno artificiosamente collocata proprio per riservare più spazi per i rapporti sessuali ed ampliare la capacità ricettiva dell’appartamento. L’immobile venne sequestrato e alla fine, grazie agli elementi probatori acquisiti, mentre il tribunale condannò l'uomo a quattro anni di reclusione.

Condanna definitiva

Una volta divenuta definitiva anche questa condanna, la Procura di Forlì ha emesso provedimento di cumulo pene, compresa quella precedente di Milano, così che, scorporato il periodo già presofferto in stato di custodia cautelare, ora per l’uomo si sono aperte le porte del carcere per cinque anni e quattro mesi.


 

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