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Arte fotografica protagonista al "Morgagni-Pierantoni": "Un fiore per il Mondo" porta pace e colori nel reparto di Pediatria

Riconosciuto da "Save The children Italia" e presentato al San Domenico di Forlì, in occasione della "Settimana del Buon Vivere", il progetto sarà in mostra per circa un mese

Sbarca nel reparto di Pediatria dell'ospedale "Morgagni-Pierantoni" di Forlì il progetto fotografico "Un fiore per il mondo" della fotografa forlivese Evelyn Poggiali, conosciuta nel territorio come Evelyn Joyner Photovision, laureata con lode in Sociologia, specializzata in maternità e bambini con un background di studi in Politiche Sociali. Riconosciuto da "Save The children Italia" e presentato al San Domenico di Forlì, in occasione della "Settimana del Buon Vivere", il progetto sarà in mostra per circa un mese con la finalità di portare pace, colore e armonia all’interno dei luoghi ospedalieri che possono altresì diventare spazi di valori, di crescita e di inclusione sociale.

"Un fiore per il mondo" è un progetto sociale sul tema della pace e dell’inclusione sociale. Grazie agli studi in Politiche sociali e sanitarie e alla curiosità su temi di interesse pubblico, la fotografa vuole lasciare un messaggio alla comunità attraverso lo sguardo dei bambini. All'iniziativa hanno partecipato venti bimbi italiani e di etnia mista dai due agli undici anni, fra cui bimbi dal Montenegro, dall’Ucraina, dal Ghana, bimbi italo asiatici e un bimbo con sindrome di Down. Le foto hanno un unico comune denominatore, un fiore di carta colorato in mano disegnato dalla fotografa. "Ciascun fiore all’interno esprime che cosa sia la pace vista come responsabilità, solidarietà, comunicazione, perdono, amicizia e coraggio - ricorda Evelyn -. Il fiore per la fotografa rappresenta la semplicità perché i bimbi sono in grado di insegnare agli adulti come affrontare in modo semplice e genuino il perdono, il confronto e l’amore". Il progetto si è arricchito di interviste video grazie alla collaborazione di professionisti del territorio, per dare voce a ciascun bimbo al tema della pace e della guerra.

Alla domanda “perché gli adulti fanno la guerra?”, il silenzio di quasi tutti i bambini ha espresso appieno quanto alcune dinamiche di conflitto siano proprie dei “grandi” e del tutto incomprensibili ai piu’piccoli. “Portare in pediatria e negli ospedali il mio progetto - spiega la Poggiali - significa per me riconoscere il valore sociale e umano dell’arte che non deve rimanere separato dalla comunità scientifica e di cura ma esserne parte integrante. L’arte mi ha aiutata spesso ad affrontare certe situazioni difficili e istruire i bimbi all’arte, alla fotografia, alla musicoterapia, significa dare una possibilità ai futuri adulti di affrontare al meglio e con maggiori risorse la propria vita".
 

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