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Cronaca

Crescono gli ultra75enni, ma la popolazione non invecchia

La popolazione anziana (con 65 anni o più) nei 15 Comuni del Comprensorio forlivese ammonta a 43.974 persone, pari a circa il 23,4% della popolazione complessiva, mentre i "grandi anziani" ammontano a 23.284

La popolazione anziana (con 65 anni o più) nei 15 Comuni del Comprensorio forlivese ammonta a 43.974 persone (dati al primo gennaio 2011), pari a circa il 23,4% della popolazione complessiva, mentre i “grandi anziani” (dai 75 anni in su) ammontano a 23.284, pari a circa il 12,4% della popolazione complessiva, con un incremento del 0,14% rispetto all’anno precedente (+ 375 persone). Va rilevato il decremento dell’indice di vecchiaia (dal 182,8 del 2009 al 179,9 del 2010), da connettere all’incremento delle nascite.  

L’indice di dipendenza  degli anziani (percentuale di popolazione con oltre 65 anni sulla popolazione tra i 15 e 64 anni di età) si attesta intorno al 36,9% (sostanzialmente invariato rispetto all’anno precedente), anche se va rilevato il decremento dell’indice di vecchiaia (dal 182,8 del 2009 al 179,9 del 2010), da connettere all’incremento delle nascite.  

Il progressivo aumento dell’aspettativa di vita ed il connesso incremento di persone con problematiche legate alla non autosufficienza è un processo ormai consolidato in Italia e nel nostro territorio. Da varie indagini effettuate risulta che la famiglia continua a rappresentare il punto di riferimento fondamentale per la risposta ai bisogni di cura delle persone anziane. Va tuttavia osservato che, se è vero che i familiari continuano a rappresentare la principale risorsa per le persone anziane non autosufficienti, è altrettanto vero che le forme di espressione della responsabilità e della solidarietà intergenerazionale stanno cambiando; oggi, accanto alla erogazione di cura informale diretta da parte dei figli (soprattutto dalle figlie), si diffonde anche l'esternalizzazione dei compiti di cura, affidati a persone esterne alla rete familiare.

Nel territorio forlivese, un numero sempre maggiore di famiglie sceglie di mantenere il proprio anziano nel contesto domestico, consentendogli di conservare i propri legami affettivi e le proprie abitudini di vita, nonostante la progressiva perdita delle autonomie personali. Tuttavia, qualora siano gli stessi familiari a prendersi cura direttamente dell’anziano, ciò comporta un gravoso impegno e talvolta la necessità di rinunciare ad attività lavorative (e quindi ad una fonte di reddito), mentre quando la famiglia si avvale dell’aiuto di assistenti familiari private, il conseguente impegno economico è spesso difficilmente sostenibile, considerata anche l’attuale situazione di crisi economica, che ha avuto ripercussioni significative anche a livello locale.  
 

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