Sono 29 i medici sospesi in provincia: "Bastano pochi numeri per creare un disagio enorme"
A fare il punto è Michele Gaudio, presidente dell’Ordine dei Medici chirurghi e odontoiatri della provincia
Sono 115 - la scorsa settimana erano quasi la metà, 67 - i dipendenti di Ausl Romagna che al 13 settembre hanno deciso di non sottoporsi al vaccino anticovid e che, in seguito a questa scelta, sono stati sospesi dal lavoro. Si tratta di 98 lavoratori di comparto, 8 della dirigenza e 9 convenzionati. I lavoratori sono stati sospesi dal diritto di svolgere prestazioni o mansioni che implicano contatti interpersonali o che comportino, in qualsiasi altra forma, il rischio di diffusione del contagio da Covid. Sono stati invece annullati o revocati 14 provvedimenti riferiti a operatori che, dopo essere stati sospesi dall'azienda sanitaria, hanno deciso di vaccinarsi.
"Nella provincia di Forlì-Cesena, secondo il dato aggiornato a mercoledì, abbiamo ricevuto dall'Ausl 37 atti d'accertamento e di questi sette sono stati revocati, cinque perchè hanno deciso di vaccinarsi, uno perchè il collega ha dichiarato di non esercitare attività professionale ed uno per un errore da parte dell'Azienda sanitaria", informa Michele Gaudio, presidente dell’Ordine dei Medici chirurghi e odontoiatri della provincia.
Sono quindi ventinove gli iscritti sospesi: si tratta, specifica Gaudio, "di dieci odontoiatri; due doppi iscritti, cioè che hanno una laurea di vecchia data e che possono essere iscritti sia all'albo dei Medici Chirurghi che a quello degli Odontoiatri, e 17 medici. A Forlì i sospesi sono quattro odontoiatri, un doppio iscritto e cinque medici. Gli altri sono dei comprensori periferici e del territorio cesenate. Ovviamente si tratta di una situazione in divenire, perchè la Commissione incaricata dall'Ausl ad effettuare gli accertamenti, che richiedono diverse settimane di lavoro, è in piena attività".
La sospensione è valida fino al 31 dicembre, salvo un prolungamento dela fase di emergenza sanitaria. E per poter tornare ad esercitare la professione basta che si sottopongano alla prima somministrazione di vaccino. Nella provincia di Forlì-Cesena gli iscritti all'ordine dei medici sono circa 2.500: "Ventinove sospensioni è un numero che può apparire apparentemente irrisorio. In realtà basta che un medico di medicina generale decida di non vaccinarsi, e che quindi viene sospeso, per creare un disagio enorme, in quanto si vengono ad abbandonare le persone che vengono assistite. L'azienda con molta difficoltà sta riuscendo a coprire le difficoltà, ma c'è carenza di medici. E se i numeri dovessero crescere la situazione sarà sempre più difficile da gestire".
Gaudio esprime chiaramente il suo pensiero, sulla base anche di pareri scientifici: "Anche un solo collega che non si vaccina è una sconfitta per la categoria. Noi dobbiamo dare l'esempio e da gennaio che sto facendo appelli alla vaccinazione. L'unica cosa che li può convincere è che vengano lasciati a casa dal lavoro senza stipendio". Nella nottata tra martedì e mercoledì i "no vax" hanno colpito con una serie di imbrattamenti all'hub vaccinale della Fiera di Forlì: "Commento molto negativamente l'atto di questi soggetti, che fortunatamente sono una minoranza. Non sono tollerabili nella maniera più assoluta comportamenti aggressivi di questo tipo, nè sui sociali nè sui muri della città. Vaccinarsi è un atto civico".