L’installazione di nuovi autovelox fissi sulla strada provinciale 4 del Bidente tra i centri abitati di Nespoli e Civitella è stata al centro di un’interrogazione del capogruppo del PdL Stefano Gagliardi. Nel testo si chiedevano “le motivazioni che hanno determinato la suddetta installazione: analisi storica e tipologia degli incidenti; l’elenco delle strade provinciali approvate dalla Prefettura per l’installazione dei velox; chiarimenti sull’aggiornamento del contratto in essere con Area Blu: costi, adempimenti sostenuti dall’amministrazione,  con particolare riferimento agli aspetti indagati dalla magistratura; per quale motivo il limite è stato abbassato a 70 km orari; se è vero che l’installazione è avvenuta senza alcun confronto con i Sindaci del territorio ed è dipesa solo dalla  volontà della Giunta provinciale”.

“L’installazione degli autovelox è avvenuta sulla base ad uno studio sull’incidentalità della strada - ha esordito l’assessore provinciale all’Amministrazione Maurizio Brunelli -. Nel periodo 2006-2010 su questa strada provinciale ci sono stati 234 incidente, con 16 morti, 328 feriti, e un costo sociale di oltre 46 milioni di euro, circa 9 milioni all’anno: era la strada più “incidentata” della provincia. La legge prevede che l’autovelox possa essere installato su strade in cui risulti non possibile la contestazione immediata dell’infrazione. Dopo l’istruttoria della polizia stradale, la Bidentina è tra le strade autorizzate dal prefetto su cui è possibile installare gli autovelox. Attualmente sono autorizzate le strade provinciali 2, 3, 56, 138, mentre è stata tolta dall’ultima ordinanza prefettizia la SP 10 (Cagnona)".

"L’installazione è avvenuta a cura di una società pubblica, Area Blu, società di intero capitale pubblico, partecipata dalla Provincia col 7,143% - ha aggiunto Brunelli -.  Inizialmente veniva corrisposto una somma di 42 euro a immagine fino ad 11.000 immagini/anno utilizzate dalla Polizia Provinciale e 19 euro oltre questa soglia, con 19 euro a sanzione e con un compenso fisso di 145.000 euro all’anno dal 2011 al 2015 per ammortamento delle attrezzature. Il quadro del compenso fisso è stato ridefinito successivamente, in quanto l’inizio del pagamento è avvenuto nel 2012 e la convenzione è stata prorogata fino al 2017, con la condizione della fornitura di un’ulteriore apparecchiatura, arrivando così alle 5 postazioni originariamente previste. Diverse motivazioni tecniche hanno determinato l’abbassamento del limite di velocità a 70 km/h, al fine di garantire la sicurezza: il punto in questione ha una larghezza di sei metri, privi di banchina e ciglio erboso ridottissimo".

Ha proseguito l'assessore, spiegando che "ci sono inoltre immissioni di diverse strade secondarie e mezzi pesanti in manovra di ingresso e uscita da un impianto di lavorazione della pietra, in un tratto in pendenza del 4%. Per quanto riguarda la domanda successiva, non c’è stato coinvolgimento dei sindaci in quanto è una decisione della Giunta Provinciale. Invece, i cittadini continuano a richiederci autovelox in diversi punti, anche sulla stessa Bidentina dove però non possono essere installati. Infine, pur avendo attivato nel mese di novembre i due dispositivi di Nespoli, non li abbiamo mai fatto funzionare per le 24 ore, come pure potevamo, ma per circa 3 ore con fasce orarie a rotazione, a dimostrazione che si lavora per la sicurezza stradale e non per fare cassa”.

Gagliardi si è detto non soddisfatto: “Non coinvolgere i sindaci mi sembra un metodo alquanto strano di procedere. Inoltre i dati dell’incidentalità non mi tornano in quanto non ricordo, sentite anche persone sul posto, che ci siano stati incidenti gravi in quel punto. Non capisco infine il motivo per cui si è allargata la strada e ridotto il limite di velocità: sono due indizi che fanno una prova”.