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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Multato dall'autovelox, fa ricorso e lo vince: "Errore materiale". La Municipale: "Notifiche sul posto solo su strade non pericolose"

Nel 2020, dall'inizio dell'anno fino a maggio le multe sono state molte meno, circa 500, ma d'altra parte durante il lockdown il traffico era notevolmente minore

Vengono posizionati su tutto il territorio, i cosiddetti “autovelox”, o per meglio dire i rilevatori mobili di velocità a distanza, perché in verità ci sono ormai tante tecnologie, tra cui il telelaser. La Polizia Locale dell'Unione dei Comuni della Romagna Forlivese ha effettuato migliaia di controlli, con circa 2.200 multe emesse per eccesso di velocità nel corso del 2019. Nel 2020, dall'inizio dell'anno fino a maggio le multe sono state molte meno, circa 500, ma d'altra parte durante il lockdown il traffico era notevolmente minore.

“Effettuiamo controlli in base all'incidentalità delle strade, ma anche su segnalazione dei residenti, spesso stanchi dei passaggi ad alta velocità delle auto”, spiega Andrea Gualtieri, vice-comandante della Polizia Locale forlivese. Proprio alcuni giorni fa un caso limite: un'auto immortalata dalla Polizia Locale ai 130 chilometri all'ora in un tratto della Cervese in cui vige il limite dei 70 all'ora. La Polizia dell'Unione dei Comuni non gestisce autovelox su un palo fisso, in quanto i tre dispositivi attivi nel Forlivese di questo tipo vengono gestiti dalla Provincia (due sulla strada provinciale del Bidente ed uno in via del Partigiano, mentre un quarto si trova sulla Ravegnana all'uscita da Coccolia, vicino alla città di Forlì, ma già nel territorio comunale di Ravenna).

Ricorsi

Ma quante multe vengono impugnate? Un sito online di ricorsi evidenzia il caso di un verbale del maggio dello scorso anno, in cui l'accertamento della sanzione è avvenuto due mesi dopo l'infrazione e la contestazione dell'eccesso di velocità (in questo caso la multa era lieve, in quanto l'eccesso era solo di 10 chilometri all'ora rispetto al limite) non è avvenuta in modo immediato, ma recapitato via posta appunto con mesi di ritardo. Nel verbale, redatto per una velocità eccessiva sulla Bidentina, al chilometro 72 nel comune di Meldola, inoltre, non è indicato il motivo specifico per cui non è stato possibile operare con la contestazione immediata e per questo la sanzione è stata annullata dalla Prefettura con la motivazione che il verbale conteneva un “errore materiale”. 

Commenta il sito legale di ricorsi: “Tecnicamente, non possiamo fare a mano di rilevare che la censura mossa dal Prefetto testimonia la necessità che l'accertamento delle infrazioni sia sempre calato nel contesto a cui si riferisce, limitando l'uso di scorciatoie linguistiche e frasi di stile. L'uso dei dispositivi di controllo del traffico, risponde ad esigenze di ordine pubblico e sicurezza stradale, che maggiormente raggiungono i loro obiettivi se i verbali oltre a punire sono in grado di offrire ai trasgressori un'idea chiara delle condotte che non devono reiterare”.

In generale, i ricorsi contro le multe da autovelox sono stati pochissimi: 8 in tutto il territorio dell'Unione dei Comuni nel corso del 2019. “Un livello fisiologico, come è fisiologico che alcuni vengano accolti dalla Prefettura”, spiegano dalla Municipale. Non sempre, però, la multa dovuta ad un controllo elettronico della città deve essere contestata nell'immediatezza, per intenderci quindi con la doppia pattuglia: quella che rileva la velocità e quella, alcuni chilometri più a valle, che ferma la vettura in sicurezza e contesta l'infrazione al codice della strada. “Ci sono delle strade del territorio, e la Bidentina e la Cervese sono alcune di queste, in cui la Prefettura certifica, con un apposito elenco, che si può procedere senza contestazione immediata, qualora questo comporti problemi, come per esempio rischi per la circolazione stradale”, conclude Gualtieri. Per cui bisogna fare attenzione, perché la multa può arrivare anche a casa.  

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