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Cronaca

L'azienda da 50 anni 'mette in pista' i bambini con le baby car, anche al parco della Warner Bros: "L'elettronica corre e la crisi si sente"

I fratelli De Carlo nel lontano 1972 iniziarono a costruire baby cars, piccoli gioielli di manifattura per circuiti e parchi divertimento, e da allora non si sono più fermati

Per loro il gioco è sempre stato una cosa seria, talmente seria da farlo diventare il loro principale business. I fratelli De Carlo nel lontano 1972 iniziarono a costruire baby cars, piccoli gioielli di manifattura per circuiti e parchi divertimento, e da allora non si sono più fermati. L'azienda "Sela Group" dei fratelli Gerardo e Donato, ora gestita interamente da Fulvio De Carlo, figlio di Donato, e che si trova in via Masetti a Forlì, è un esempio di artigianato tecnologico che esporta prodotti italiani in tutto il mondo, dai Paesi Arabi al Centro America, dal Sud Est asiatico all'Europa. In questi giorni l'azienda festeggia i 50 anni di attività, un traguardo che testimonia come i proprietari siano stati capaci di stare al passo coi tempi e di capire come evolveva un mercato così difficile e originale. "Costruiamo macchine, moto e battelli per parco giochi o strutture simili - spiega Fulvio De Carlo - Nel tempo, anzi più precisamente dal 2014, ci siamo lanciati nel mercato estero e siamo diventati leader mondiale nella progettazione e realizzazione di circuiti e veicoli baby car. Ora siamo presenti in tutte le fiere di settore più importanti in tutte le parti del mondo".

Come si è evoluto il prodotto in questi anni?

"Come in tutte le cose - spiega Fulvio Del Carlo - la parte elettronica ha fatto da padrone e ci siamo dovuti aggiornare anno dopo anno. Noi comunque, come una volta, seguiamo le esigenze del committente e questo ci permette di realizzare dei prodotti artigianali su misura. Facciamo tutto a Forlì. Abbiamo un ufficio di designer, un ufficio tecnico e la carpenteria. Tutta la produzione è fatta qui. Anche la verniciatura e scocca in resina, che non realizziamo noi direttamente, la diamo a un'azienda di Forlì.

Quanti dipendenti avete?

Al momento siamo una ventina di persone, e 4 nel ramo dell'azienda che si occupa di prodotto per area sosta camper.

Avete avvertito la crisi?

Da metà giugno del 2020 abbiamo avuto qualche problema. Problemi che sono andati avanti per tutto il 2021. Abbiamo venduto un po' meno e abbiamo dovuto riprogettare il sistema produttivo, impegnandoci a economizzare i processi di produzione. Dopo la pandemia c'è stata la carenza di materie prime e il relativo aumento dei prezzi. Quindi anche se le vendite sono aumentate un po' dalla pandemia, abbiamo dovuto ridurre i margini e quindi, a livello economico non siamo tornati ai tempi pre-pandemia, ma non ci lamentiamo.

I progetti e le commissioni che le hanno dato più soddisfazione?

Beh abbiamo lavorato per il parco della Warner Bros. Abbiamo realizzato le macchine con Spongebob, con le tartarughe Ninja, per i Flinstones. Tutte belle soddisfazioni...

Avete nuovi progetti?  

Dopo questi tre anni di crisi è diventato più difficile progettare a lungo termine. Quello che si può fare è progettare a medio termine e cercare di avere sempre un bel paracadute alle spalle. Le aziende devono avere uno sguardo a 360 gradi e aprirsi al mondo intero: solo così si può restare a galla

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