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Cronaca

Mille chilometri in 24 ore per il Babbo Natale dei bimbi sofferenti

Davide Marchetti, il Babbo Natale dei bimbi sofferenti, sta per fare mille chilometri in 24 ore, pur di portare il regalo tanto atteso ad un piccolo trapiantato: un casco firmato dal campione forlivese di motociclismo Andrea Dovizioso.

Andrea Dovizioso e Davide Marchetti uniti dal desiderio di strappare un sorriso ad un bimbo ammalato. Domenica scorsa a Forlì, nella casa di Davide, il Babbo Natale dei bimbi sofferenti, squilla il cellulare. Dall’altro capo c’è Celeste, la caposala del reparto di oncologia pediatrica del Policlinico “Casa Sollievo della Sofferenza” di San Giovanni Rotondo, fondato nel 1956 da Padre Pio, il santo con le stimmate. “Sabato rientra in corsia Flavio, ricordi?”.

A 10 anni compiuti, lo sfortunato bimbo, malato di leucemia, ha già subito due trapianti di midollo osseo. Dopo il primo rigetto, i medici curanti lo hanno richiamato per un nuovo innesto, potendo contare sul midollo donatogli dalla madre, altamente compatibile. Il decorso post-operatorio ancora non è chiaro, anche se si confida nella buona riuscita dell’intervento. Marchetti è già stato in quel reparto il 23 dicembre scorso, per recare i doni richiesti ai pochi minori, i più sfortunati, obbligati a trascorrere in ospedale anche la notte santa a causa della gravità della malattia. Nell’ufficio della caposala c’è uno schedario pazzesco con etichette da brivido: “Tumori solidi, leucemie, linfopatie”.

Il casco del Dovi per un bimbo sofferente

La singolarità del Babbo Natale impersonato dal volontario forlivese, è che cerca sempre di rispondere “alla lettera” alle richieste dei piccoli amici. Dipende tutto dai fondi che riesce a racimolare il suo Gruppo di Preghiera “Padre Pio” di Santa Maria del Fiore, grazie alla vendita di oggetti natalizi nei vari mercatini della Romagna. La sera dell’antivigilia, Flavio non era in reparto. “Si trovava a casa – spiega il volontario – ignaro che la battaglia per la vita non è ancora vinta”. Adesso il bimbo non sta bene, ha la febbre alta. Potrebbe anche trattarsi di una banale influenza, però, con un piccolo trapiantato da poco è meglio non rischiare. “Davide, puoi fare un salto qua?”.

Flavio ha espresso un desiderio a papà e mamma: il “gadget” di un campione del motociclismo, la sua grande passione. Il detto che l’Epifania tutte le feste si porta via, con Marchetti non funziona proprio: il volontario è pronto a ripartire. Ma con che cosa? E’ una richiesta difficile da esaudire, Davide, che nella vita fa l’idraulico, pensa a qualcosa di alternativo. Poi gli viene in mente che un amico che non vede da tempo, è nel giro delle corse. Lo chiama e la risposta sa tanto di miracolo: “Conosco i meccanici del team Ducati, quello di Andrea Dovizioso, che è forlivese e corre in MotoGP”. Davide gli allunga un casco da competizione, che in capo a due giorni gli ritorna firmato in modo indelebile dal campione.

Il Babbo Natale sta già scaldando il motore della sua “station wagon”, pronto a ritornare nel Gargano. Altri mille chilometri andata e ritorno, in aggiunta ai 2.500 percorsi nei cinque giorni a cavallo del Natale, toccando la Puglia per poi risalire sino a Bologna, Padova, Ferrara e rientrare a Forlì la notte della vigilia. Il datore di lavoro gli ha dato le ferie per sabato. Marchetti andrà da solo e senza bagaglio: sul sedile del passeggero, il casco firmato da Andrea Dovizioso e la concreta speranza di suscitare lo stupore di un bimbo che deve ancora lottare tanto, forse troppo, per salire sul podio della gara più importante, quella della vita.

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