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Cronaca

Babbo Natale riparte per un disguido postale

Il Babbo Natale di Padre Pio, alias l'artigiano forlivese Davide Marchetti, ritorna in Puglia per esaudire il desiderio di 40 ragazzi di un centro socio-riabilitativo, rimasti senza doni a causa di un disguido postale

 L'Italia è il paese della burocrazia e degli intoppi procedurali, con esempi quotidiani alla portata di tutti. Ma di lì a pensare che le fauci del disservizio potessero fagocitare anche Babbo Natale… Proprio a causa di un disguido, circa 40 letterine inviate il 3 dicembre scorso dai ragazzi del Centro socio-riabilitativo di Cagnano Varano, nel Gargano, al Babbo Natale di padre Pio, alias l'idraulico forlivese Davide Marchetti, sono giunte a destinazione solo il 20 gennaio.

Provate ad immaginare la sorpresa dell'artigiano, appena rientrato dal lavoro, che vede sporgere dalla cassetta di casa un corposo plico di corrispondenze inequivocabilmente natalizie: slitte trainate da renne, fiocchi di neve e tanti, tantissimi Gesù Bambino festosi. “Mi ha stupito - spiega Marchetti - ricevere tutte quelle lettere così fuori tempo massimo”. Ma la perplessità è durata un attimo: “Va a finire che hanno giocato d'anticipo”. Poi una telefonata ai responsabili della struttura, uno dei 26 centri socio-riabilitativi sparsi per la regione Puglia intitolati al santo con le stimmate, ed ecco la decisione, assolutamente scontata per chi conosce bene Davide: “Fatemi comprare i giochi richiesti dai ragazzi e sarò da voi, forse già domenica 29”.

Marchetti ritornerà nel Gargano a neppure un mese dal precedente viaggio, il 12° della serie, sempre a spese sue e del gruppo di preghiera “Padre Pio” Santa Maria del Fiore, di cui è responsabile dal 1995. Spinto dalle 200 letterine giunte da ogni dove al suo domicilio forlivese, in via Campo degli Svizzeri, l'idraulico prestato alla carità ha già toccato decine di luoghi italiani, uniti da un legame a dir poco toccante: sono tutti ambienti intrisi della sofferenza peggiore, quella infantile. Nel libro di viaggio 2011/2012 compaiono orfanotrofi, centri di riabilitazione e case famiglia, ma anche le pediatrie di numerosi ospedali, da nord a sud. L'apice emotivo è stato la visita ad oncologia Pediatrica dell'ospedale “Casa Sollievo della Sofferenza” di San Giovanni Rotondo, a poche decine di metri dal convento che accolse la parabola terrena di Padre Pio da Pietrelcina.

“Dei 30 bimbi ricoverati nella struttura - racconta Davide scoppiando in lacrime - ho portato i doni richiesti solo ai minori presenti fisicamente, quelli più gravi, che non hanno potuto lasciare la struttura nemmeno per le festività natalizie. Quel servizio è ormai un caposaldo della mia vita”. E la ricompensa? “Il sorriso strappato ai bimbi che incontro”. Come quello di Assunta (nome fittizio), una 12enne ricoverata d'urgenza in pediatria oncologica a San Giovanni il 20 dicembre scorso, proprio mentre Davide Marchetti, il Babbo Natale forlivese, era in visita al reparto, letteralmente sommerso da bimbi e genitori festanti. “Cosa ti piacerebbe avere per Natale?”. “Un computer portatile”, è la risposta. “Casualmente - ricorda il volontario - in macchina ne avevo uno ancora da scartare per mio figlio, ma non diteglielo, per favore. Accampando la crisi economica in atto, a Natale gli ho dato due soldi per un paio di jeans alla moda”.

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