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Cronaca

"Basta aggressioni": una raccolta firme per difendere divise, medici, autisti ed insegnanti

Da mercoledì anche a Forlì-Cesena partirà la campagna di raccolta firme promossa dal Siulp, per sensibilizzare l'opinione pubblica e dire "basta alle aggressioni delle lavoratrici e dei lavoratori del comparto sicurezza"

"Una firma per difendere chi difende la tua sicurezza. Progetto di legge di iniziativa popolare". Da mercoledì anche a Forlì-Cesena partirà la campagna di raccolta firme promossa dal Siulp, per sensibilizzare l'opinione pubblica e dire "basta alle aggressioni delle lavoratrici e dei lavoratori del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico, della scuola, della sanità e degli incaricati dei servizi pubblici essenziali e di pubblica utilità". Affermano dalla segreteria provinciale del sindacato: Giacché in ogni Paese democratico i cittadini misurano la capacità dello Stato di garantire la loro sicurezza proprio dalla velocità e concretezza nel garantire le Istituzioni e di chi le rappresenta, è necessario intervenire legislativamente per rafforzare su vari fronti la percezione di sicurezza dei cittadini, attraverso la salvaguardia e la difesa di chi, ogni giorno, rischia la propria vita per assicurare le Istituzioni e l'intera collettività".

Il personale in servizio non si sente tutelato e per questa ragione invitiamo cittadine e cittadini, categorie di lavoratrici e lavoratori, l'intero comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico, nonché i medici, gli infermieri, gli insegnanti e tutti i lavoratori del trasporto pubblico e privato ad unirsi e sostenere la proposta di legge di iniziativa popolare del Siulp - viene aggiunto -. La deriva delle minacce, insulti ed aggressioni fisiche nei confronti dei servitori dello Stato può essere fermata solo attraverso l'introduzione di norme che colpiscono severamente e tempestivamente i responsabili. Ecco perchè già da domani le delegate ed i delegati del Siulp di Forlì-Cesena inizieranno una raccolta firme itinerante negli Uffici della Polizia di Stato, negli ospedali, nelle piazze ed in tutti i quartieri della Città, confidando nella pronta collaborazione di quanti condividano l'iniziativa che è volta a dare un tangibile segnale concreto che è arrivato il momento di rimboccarsi le maniche e chiedere a gran voce, al legislatore, l'introduzione di un reato specifico nei confronti di coloro che aggrediscono le lavoratrici ed i lavoratori del Comparto Sicurezza difesa e Soccorso Pubblico con pena certa ed immediata. Basta aggressioni alle “helping professions”". 
 

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