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Cronaca

Bellini: "La mobilità vada oltre i dati"

Fino ad ora la discussione sulla mobilità nella nostra città si è fermata al quotidiano e a freddi dati: 90.000 auto, 9 parcheggi "sacrificati", 8000 posti auto in centro storico.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ForlìToday

La settimana del Buon Vivere ha lasciato un bel clima in città, eventi, dibattiti, iniziative culturali di elevato spessore hanno portato in città tanta voglia di partecipare e di crescere. Un patrimonio, che non si deve perdere, per raccogliere i contributi di tutti con coraggio e disponibilità da parte del "palazzo". Uno dei temi che ho visto discutere più spesso è quello della mobilità, premiato anche dall'iniziativa Campus Cloud. Fino ad ora la discussione sulla mobilità nella nostra città si è fermata al quotidiano e a freddi dati: 90.000 auto, 9 parcheggi "sacrificati", 8000 posti auto in centro storico.

Personalmente, credo che la questione vada portata ad un livello diverso e ad obiettivi di medio-lungo termine. Remo Bodei, in occasione del Festival della filosofia di Modena ci ricorda che è importante ritrovare la ciclicità e i tempi della natura anche nelle attività di sviluppo e nella vita delle città: "alla natura si comanda soltanto ubbidendole, per padroneggiarla bisogna servirla, piegarsi alle sue leggi e alle sue ingiunzioni". La sfida selvaggia della ideologia moderna che ha "concepito il progresso della civiltà come emancipazione dalla natura, dominio sulla natura esterna e superamento della natura interiore" può essere solo apparentemente vittoriosa, la natura ha tempi diversi da quelli umani.

La fotografia di questo conflitto si offre a tutti noi nel momento dell'apertura e chiusura delle scuole, quando gli automobilisti (nonché genitori) si affollano intorno ai pochi posti auto davanti alla porta di ingresso, come uno sciame di api all'ingresso del favo.  Una alternativa possibile è rappresentata dalla diffusione di mezzi di trasporto collettivo per le utenze scolastiche,  dalla realizzazione di aree pedonali davanti alle scuole per assicurare una area di rispetto tra auto e alunni. Le attività commerciali vorrebbero parcheggi costruiti a pochi metri dall'ingresso, ma il centro storico è un salotto culturale con spessore ben diverso da quello di un centro commerciale. Per valorizzarlo e renderlo attrattivo, non è forse meglio rispettarlo, viverlo con i tempi giusti e le dimensioni adeguate?

Circolare all'interno del centro per cercare un parcheggio a pochi metri dalla destinazione non consente il rispetto né dei tempi, né delle dimensioni. Un'area viva, sicura per i pedoni e per le biciclette, per i bambini è il mio modello di rispetto e valorizzazione del centro. Le auto sono un patrimonio indispensabile del nostro sviluppo, ma non possono superare le dimensioni del rispetto del nostro patrimonio culturale. Si possono e si debbono creare modelli misti, con aree pedonali, intramezzati a percorsi per le auto, verso parcheggi da cui proseguire a piedi, in bici o in navetta. Questa non è una involuzione tecnologica, né una perdita di comodità, ma un modello possibile per il centro storico. Una proposta già esiste, la mobilità costruita per i giovedì anti-smog, dove ci sono percorsi limitati ai pedoni e alle bici, percorsi dedicati per le auto, e percorsi dedicati ai residenti. Una proposta che si può integrare con le iniziative del progetto centro storico, con le navette dedicate e con la valorizzazione delle aree verdi e dei punti più ameni della città. E' un punto di partenza, mi piacerebbe che si aprisse la discussione su questa, senza evocare il conflitto tra l'ideologia di sviluppo tecnologico e quella di sviluppo ambientale, oppure tra pedoni e automobilisti. Ciascuno di noi rappresenta entrambi i modelli, è possibile trovare soluzioni con il contributo non pregiudiziale di tutti.

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