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Cronaca Bertinoro

Pronta a tornare al suo splendore la chiesa di Polenta

Domenica, la Pieve di San Donato, cantata persino dal "divin poeta" Dante Alighieri nella Divina Commedia, riaprirà i battenti al termine di un accurato lavoro di restauro

Riapre la chiesa di Polenta. Domenica, la Pieve di San Donato, cantata persino dal "divin poeta" Dante Alighieri nella Divina Commedia, riaprirà i battenti al termine di un accurato lavoro di restauro, capace di ridare al monumento lo smalto d'un tempo. Le ultime fatiche lavorative della ditta esecutrice "Soles" hanno riguardato i pavimenti, gli intonaci e le tinteggiature interne, oltre al riposizionamento dell'altare maggiore, del fonte battesimale e dell'acquasantiera

I lavori di ristrutturazione della chiesa di Polenta



"Sono stati tre anni intensi - dichiara l'architetto forlivese Roberto Pistolesi, progettista e direttore dell'intera tornata di lavori - caratterizzati dal consolidamento generale di tutte le murature tramite iniezioni di materiali leganti compatibili con le malte esistenti, dal rinforzo del campanile mediante inserimento di struttura reticolare lungo tutta l'altezza fino alla quota delle fondazioni, dalla messa in sicurezza di tetti e coperture, dalla riduzione delle spinte generate dalle volte realizzate in muratura con l'introduzione di tiranti in acciaio, dal consolidamento generalizzato delle fondazioni, eliminando fattori specifici di vulnerabilità e contribuendo al miglioramento statico e dinamico del complesso".

Le ultime fatiche lavorative della ditta esecutrice "Soles" hanno riguardato i pavimenti, gli intonaci e le tinteggiature interne, oltre al riposizionamento dell'altare maggiore, del fonte battesimale e dell'acquasantiera. "Dentro è finita completamente, comprese luci e sistemi di allarme - commenta soddisfatto Pistolesi - mentre fuori mancano ancora le facciate con i celeberrimi stemmi della canonica, cui si provvederà non appena saranno reperiti i fondi necessari". Tutto è scaturito dal protocollo d'intesa firmato nel luglio 2009 da Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, Direzione Regionale per i Beni culturali e Paesaggistici dell'Emilia-Romagna, Diocesi di Forlì-Bertinoro e Comune di Bertinoro. Al momento, degli 823 mila euro preventivati per l'intervento, ne sono stati spesi 580, coperti per 180 dalla Fondazione, 100 dal Comune di Bertinoro e 300 dalla Diocesi. Il programma della riapertura di Polenta prevede, alle 16, il saluto di benvenuto dell'amministratore parrocchiale don Gino Gentili, seguito dalla santa messa inaugurale presieduta dal vicario generale diocesano monsignor Dino Zattini.

A partire dalle 16.45 interverranno brevemente tutti coloro che hanno fatto la loro parte per restituire alla collettività questo monumento unico nel suo genere. Spiccano il sindaco di Bertinoro Nevio Zaccarelli, il soprintendente per i beni architettonici e paesaggistici Antonella Ranaldi, il direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici dell'Emilia-Romagna Carla Di Francesco, il presidente della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì Piergiuseppe Dolcini, il presidente dell'Accademia dei Benigni di Bertinoro Giampaolo Amadori e lo stesso progettista Roberto Pistolesi. Ci sarà anche Giorgio Squinzi, amministratore unico di Mapei Spa, il gruppo milanese leader mondiale nel settore degli adesivi, sigillanti e prodotti chimici per l'edilizia, composto da 63 aziende consociate con 56 stabilimenti produttivi operanti in 25 paesi nei cinque continenti.

Nel 1970, Squinzi e la moglie Adriana Spazzoli si sono uniti in matrimonio proprio nella chiesa dantesca. Questo legame così intimo fra il patron Mapei e Polenta ha portato il presidente designato di Confindustria ad intervenire massicciamente nel recupero della Pieve, garantendo la fornitura gratuita del materiale necessario per il consolidamento e il rinforzo strutturale del monumento, per un valore di alcune decine di migliaia di euro. Alle 18, Lorenzo Pieri declamerà l'Ode "La Chiesa di Polenta" scritta nel 1897 da Giosuè Carducci per risollevare la Pieve da un degrado che pareva irreversibile. Fu proprio quel restauro, eseguito a furor di popolo nel 1901, a dare alla chiesa dantesca la veste attuale, conosciuta in tutto il mondo.

 

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