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Bertinoro è in festa per la patrona Madonna del Lago: le celebrazioni

Bertinoro è in festa per la patrona Madonna del Lago. Seguendo un canovaccio antichissimo, il santuario settecentesco posto alle pendici del Colle ospiterà liturgie

Bertinoro è in festa per la patrona Madonna del Lago. Seguendo un canovaccio antichissimo, il santuario settecentesco posto alle pendici del Colle ospiterà liturgie e celebrazioni per l’intera giornata di domenica 5 maggio. Alla messa delle 6, celebrata dall’amministratore parrocchiale monsignor Elvezio Pagliacci, classe 1926, seguiranno quelle delle 7 e delle 9, quest’ultima con il pellegrinaggio delle parrocchie di Bertinoro, animata dalla Corale polifonica Malatestiana di Cesena e presieduta dal vescovo di Forlì-Bertinoro monsignor Livio Corazza. Alle 11 messa con pellegrinaggio della parrocchia di Fratta Terme. Nel pomeriggio sono in programma il rosario alle 15.30 e la messa conclusiva alle 17.30. Sono previsti anche momenti di animazione con giochi, mercatino dei ragazzi e pesca di beneficenza. Il santuario resterà aperto fino alle 20. In preparazione alla festa, sabato 4, alle 15, fiorita alla Madonna e benedizione dei bambini e alle 20 rosario e messa prefestiva.

La Madonna del Lago condivide con la Beata Vergine del Fuoco lo status di compatrona della Diocesi. Il santuario si trova in piena campagna, tra Bertinoro e Forlimpopoli, con accesso diretto dalla Via Emilia. Le prime notizie sul popolare luogo di culto risalgono al 1181, quando il vescovo di Forlimpopoli decide di concederne l'amministrazione ai frati camaldolesi dimoranti nella Badia di Santa Maria di Urano di Bertinoro, oggi scomparsa. L’edificio è stato ampiamente rimaneggiato nel corso dei secoli, dapprima con l'ampliamento del 1279 e poi con gli interventi del 1481. La veste attuale risale al XVIII secolo: in quel periodo il santuario ha cambiato persino l'orientamento, in origine rivolto a oriente. L’odierna facciata risale invece al 1875. La chiesa è stata interamente restaurata a partire dal 1975, con il ripristino dell'antica muratura romanica. Nel gennaio 2010 scorso sono stati inaugurati gli ultimi lavori di restauro, commissionati da mons. Pagliacci, che hanno riguardato la facciata, il portone d’ingresso, la tinteggiatura interna, l’impianto elettrico e la pulitura dell’icona mariana. La Madonna del Lago sorse in zona paludosa, in seguito bonificata. Secondo la leggenda è stata costruita in quel punto, sulla sponda di un antico lago, proprio perché le acque del bacino avrebbero salvato la sacra immagine della Madonna col Bambino, tuttora conservata all’interno del tempio, dalla furia degli iconoclasti. L’icona mariana appartiene alla scuola greco-bizantina dell'VIII secolo: è dipinta con colori a tempera su tela dorata ed è appoggiata su una tavola di quercia. La tradizione vuole che l'immagine sarebbe stata donata da alcuni monaci, giunti dalla Grecia, agli abitanti del luogo per ringraziarli dell'ospitalità. Fu sistemata nell'abbazia di Santa Maria d'Urano in attesa della costruzione di una decorosa cappella nel luogo dove era apparsa a San Rufillo.

In seguito all'ordine di bruciare tutte le immagini sacre, un gruppo di iconoclasti accatastò quelle della chiesa di Santa Maria d'Urano e ne fece un rogo. Alcuni cittadini riuscirono a togliere in tempo la Madonna greca e la gettarono nel torrente che scorreva nei pressi. Il giorno dopo fu trovata galleggiante nel lago nel punto dell'apparizione, laddove poggia l’attuale santuario. Fino all’inizio del 1800, i monaci Camaldolesi ebbero il possesso della chiesa che passò poi al clero diocesano e nel 1884 ai missionari del Preziosissimo Sangue di San Gaspare del Bufalo, che la ressero fino al 1938. Il 3 giugno 1857, il santuario ebbe anche la visita di papa Pio IX durante il suo viaggio nello Stato Pontificio. Piero Ghetti

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