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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

"Biglietto amaro", si rifiutano di fornire le generalità: padre e figlio denunciati

I due sono stati denunciati a piede libero dagli agenti della Volante della Questura di Forlì

Viaggiava "a scrocco" a bordo dell'autobus. E al momento dell'identificazione si è rifiutato di dare le generalità, rifiutandosi poi di scendere dal mezzo insieme al padre cinquantenne. I due sono stati denunciati a piede libero dagli agenti della Volante della Questura di Forlì con l'accusa di rifiuto di fornire le generalità ad un pubblico ufficiale ed interruzione di pubblico servizio. La vicenda si è sviluppata lunedì mattina: sul bus erano saliti i controllori di "Start Romagna", chiedendo ai due il titolo di viaggio.

Padre e figlio, del forese, erano già stati segnalati per l’abitudine di viaggiare senza biglietto o con titoli di viaggio che non coprivano l’intera tratta. Al momento della verifica il cinquantenne era in possesso del regolare biglietto, ma non altrettanto il figlio 14enne. I dipendenti della società di trasporto pubblico hanno quindi richiesto un documento e comunque le generalità per procedere alla verbalizzazione dell’illecito amministrativo, ottenendo un secco rifiuto. 

Nel frattempo dal bus erano scesi tutti i passeggeri poiché l’autista doveva condurre il mezzo al rimessaggio di via Balzella per un cambio bus già programmato. I due, diversamente dagli altri presenti, si sono anche rifiutati di scendere fino al punto che gli addetti a "Start Romagna" hanno dovuto necessariamente chiamare la Polizia per non sospendere il servizio pubblico.

All’arrivo degli agenti di polizia hanno però cambiato subito atteggiamento, fornendo senza discutere i documenti identificativi, che poi sono serviti ai controllori per “staccare” un verbale a carico del ragazzo, in relazione alla mancanza di valido titolo di viaggio. Dal canto loro, i poliziotti hanno verbalizzato l’accaduto, notificando una denuncia per il rifiuto di fornire le generalità avvenuto nei confronti degli addetti al controllo (che nell’esercizio delle funzioni rivestono la qualifica di pubblici ufficiali) e interruzione di pubblico servizio in relazione al ritardo procurato con questo comportamento. 

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