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Ci lasciamo alle spalle un'estate "estrema": quella del 2022 insidia il record del 2003, giugno e luglio "tremendamente caldi"

L'INTERVISTA - Pierluigi Randi, tecnico meteorologo certificato e meteorologo Ampro (Associazione meteo professionisti), non usa troppi giri di parole per descrivere l'estate meteorologica conclusasi il 31 agosto

Il giorno più caldo del 2022? Quello del 23 luglio, quando la Romagna si trovava nella morsa di una prolungata ondata di caldo africano. A Forlì la stazione meteo dell'Aeronautica Militare installata all'aeroporto "Ridolfi" aveva registrato una massima di ben 40 gradi. Pierluigi Randi, tecnico meteorologo certificato e meteorologo Ampro (Associazione meteo professionisti), non usa troppi giri di parole per descrivere l'estate meteorologica iniziata il primo giugno e conclusasi il 31 agosto: "estrema". L'ultima estate fresca risale al lontano 1995, ben 27 anni fa, mentre in rapporto al trentennio 1981-2010 dobbiamo tornare al 2014. 

E' stata un'estate caldissima. Dottor Randi, quella del 2022 ha battuto i record del 2003?
Non è stata superata l’estate del 2003, ma ci si è andati molto vicini, con la 2022 che ha chiuso come seconda estate più calda dal 1900 (in Romagna). Tra le due corre solo mezzo grado di differenza a livello di temperatura media, con la 2003 che chiuse a +2,7°C (clima 1981-2010) e quella appena terminata con anomalia di +2,2°C. Quella del 2022 è stata l’ottava estate consecutiva sensibilmente più calda della norma, con alcune di esse molto vicine tra loro (2015-2017-2019-2022). Anche se non è stata battuta quella del 2003, l’estate 2022 ha tutte le caratteristiche per essere considerata estrema.

Record non superato grazie al mese di agosto…
Proprio così; un agosto caldo ma non estremo ha contenuto le anomalie termiche stagionali, infatti agosto si è limitato ad una anomalia di temperatura media di +1,2°C (che non è poco, beninteso), ma lontana dagli eccessi di giugno e luglio. La maggiore instabilità di questo mese ha contenuto un poco gli eccessi termici in modo da incidere sull’intera stagione.

Trend anomalia temperatura media estiva confrontato con la media climatologica 1961-1990-2

Nella foto il trend dell'anomalia della temperatura media estiva in Romagna confrontato con la media climatologica 1961-1990

Riavvolgendo il film di questi tre mesi, quale è stato il periodo in cui si è sofferto di più?
I mesi di giugno e luglio sono stati tremendamente caldi, con una interminabile sequenza di giornate roventi, in particolare nella seconda metà di giugno e nella seconda e terza decade di luglio. Sicuramente la terza decade di luglio è stata una delle più calde mai registrate nella nostra regione, e in particolare il giorno 23 sono stati battuti molti record di temperatura massima assoluta con il picco di ben 41,2°C a Granarolo Faentino (Ravenna).

Ci portiamo dietro un importante deficit idrico e anche in questi tre mesi le cose non sono andate per il meglio…
Esattamente. Solo il mese di agosto ha contribuito a lenire la scarsità di precipitazioni presentandosi alquanto temporalesco ma, come sempre accade in caso di precipitazioni convettive, la distribuzione è stata disomogenea. Infatti, sul nord ravennate sono caduti fino a 120/130 mm, ma su cesenate e riminese si sono a malapena superati i 50. In ogni caso, agosto ha visto, a livello medio regionale, il 67% di precipitazioni in più (anche se concentrate sul ravennate), ma giugno, col 62% in meno, e luglio, con l’84% in meno, avevano sancito due terzi della stagione tra i più secchi ma occorsi. Alla fine il deficit si è ridotto al -27% che di per sé non sarebbe drammatico (l’estate 2021 ebbe un -63%) se non fosse che si proviene da una siccità che perdura da oltre un anno e mezzo. L’estate più secca della serie storica resta quella del 2012 (-72%), ma dal 2000 ad oggi abbiamo perso il 25% (un quarto) delle precipitazioni medie estive; dato davvero molto allarmante.

Precipitazioni estive cumulate in Romagna: anomalie percentuali su media 1971-2000-2

Nella foto il grafico delle precipitazioni estive cumulate in Romagna: anomalie percentuali su media 1971-2000

Abbiamo visto il ritorno della pioggia in agosto, ma le precipitazioni non sono state uniformemente distribuite. Ad esempio, dove servirebbe di più, a Ridracoli, è piovuto meno che nella Bassa Romagna…
I temporali hanno interessato principalmente le aree di bassa pianura, specialmente quelle del ravennate, lasciando molta meno pioggia sui rilievi, principalmente perché le masse d’aria fresche e instabili in quota hanno avuto traiettorie più “settentrionali” rispetto alla normalità del periodo con molti temporali dalla Pianura Padana verso nord. Inoltre, sono venuti a mancare quei peggioramenti ben organizzati che innescano depressioni al suolo sul Tirreno o sull’Italia centrale (un tempo accadeva spesso, specie dopo ferragosto) e che causano l’insorgenza di vivaci correnti da nord-est nei bassi strati foriere di abbondanti precipitazioni sui nostri rilievi per il fenomeno del sollevamento orografico (stau). In tal senso, agosto 2022 pur se instabile, non ha prodotto un’evoluzione di questo tipo, e i rilievi sono stati penalizzati.

In sintesi, con un aggettivo, come descriverebbe questa estate?
Un’estate “estrema”, specie lato termico, come molte dell’epoca recente. E in altre regioni è andata anche peggio: in alcune aree del nord sopra il Po, l’estate 2022 ha battuto anche quella del 2003; del resto si tratta solo di attendere: presto anche in Romagna quella del 2003 sarà battuta.

E' iniziato l'autunno meteorologico, ma anche la cosidetta estate "settembrina". Cosa dobbiamo aspettarci sul medio termine?
Sul fronte delle temperature l’estate settembrina sembra possa essere ben più calda del normale anche se non in forma estrema, comunque la maggiore probabilità riguarda, per settembre, diffuse anomalie termiche positive. In merito alle precipitazioni il segnale è più debole, anche se prevale leggermente uno scenario con piovosità non lontana dalla norma climatica.

Ci dia una buona notizia: l'autunno vedrà il ritorno delle piogge 'buone', quelle che servono a recuperare il deficit idrico? Cosa prevedono i modelli matematici?
Possiamo permetterci un cauto ottimismo (molto cauto). Gli scenari probabilistici del centro europeo di Reading (Ecmwf system 5), uno dei centri più prestigiosi del mondo, mostrano una maggiore probabilità di precipitazioni inferiori alla norma (trimestre settembre-novembre) sul nord Italia, ma essenzialmente a nord del Po e sulle Alpi. Più a sud la piovosità potrebbe essere vicina alla norma, e siccome l’autunno è statisticamente la stagione più piovosa dell’anno, le piogge non dovrebbero mancare. Dobbiamo però sempre tenere presente che questi sono scenari “di massima” e con l’incertezza sempre protagonista, quindi ottimismo ma con molta, molta, prudenza.

Estati più calde, inverni sempre più miti. Il clima sta cambiando velocemente e l'Emilia Romagna vede sempre più giornate con la "febbre"...
Purtroppo la sorte è segnata. Gli estremi termici dell’estate appena terminata potrebbero rappresentare la normalità tra non più di 20-30 anni, quindi prepariamoci ad estati sempre più calde e meno piovose, con ripercussioni anche gravi sotto il profilo economico, sociale e della salute. Anche perché è praticamente impossibile sovvertire una tendenza che è in atto da decenni e con emissioni di gas serra in aumento (più contenuto ma sempre aumento è), al netto “dell’inerzia termica” che ci porterebbe a stagioni sempre più calde con estremi termici sempre maggiori anche se per magia cessassero le emissioni già domani. Ci dovremo preparare adeguatamente per fronteggiare emergenze sempre peggiori con buone politiche di adattamento e mitigazione. A tal proposito, impazza la campagna elettorale, ma noto che l’emergenza climatica passa in secondo piano, oppure, quando se ne parla, i politici lo fanno quasi sempre a sproposito improvvisando slogan solo per captare consensi. Si dovrebbe nominare una commissione governativa per l’emergenza climatica formata da scienziati del clima (un po’ come è successo per la pandemia) e non da politici “sloganisti”. In tal senso, la prossima nascita dell’Agenzia Italia Meteo, potrebbe rappresentare un’opportunità enorme e anche molto credibile.
 

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