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La grande mostra

Boom di giovani per “L’arte della moda”, la grande mostra chiude con oltre 60mila visitatori e guarda all’estero

Numeri importanti per la mostra del San Domenico, che terminerà il 2 luglio, nonostante le difficoltà dovute all’alluvione. In aumento il pubblico giovane, prevale quello femminile

Manca poco al termine della grande mostra “L’arte della moda. L’età dei sogni e delle rivoluzioni 1789 – 1968”, la diciottesima ideata e realizzata dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì in collaborazione con l'amministrazione comunale e ospitata ai Musei San Domenico fino al 2 luglio che chiude con numeri più che positivi, nonostante le difficoltà legate alla recente alluvione che inevitabilmente hanno pesato sulla fruibilità dell’esposizione, con una perdita stimata di circa 25mila presenze. 

LA GRANDE MOSTRA DEL 2024 - Preraffaelliti e nuovo rinascimento con 300 opere 

Sono stati oltre 60mila i visitatori che, dal mese di marzo, hanno potuto ammirare i 300 capolavori esposti nella chiesa di San Giacomo e nelle sale dei Musei San Domenico, tra quadri, sculture, accessori, abiti d’epoca e contemporanei di 100 artisti e 50 stilisti e couturier, in un viaggio che ha ripercorso l’evoluzione dello stile a partire dal Settecento, attraversando la Rivoluzione francese, il Romanticismo, la Macchia, l’Impressionismo, il Simbolismo e tutte le Avanguardie novecentesche fino a oggi.

Dall’analisi dei numeri, si evidenzia il significativo aumento dei giovani, di età compresa tra i 25 e i 44 anni di cultura medio alta e con laurea - il 37,21% dei visitatori - e la netta prevalenza del pubblico femminile (77,69%) per una mostra che ha raccolto il gradimento trasversale di critica e visitatori. Importante anche la presenza delle scuole, dopo lo stop forzato nel periodo della pandemia. Numeri che attestano un ritorno al periodo pre Covid per una mostra con una durata relativamente breve di tre mesi.

“E stata una mostra nuova nell’impianto e che, per la prima volta, ha unito due mondi, l’arte e la moda, che si sono sempre parlati e sui quali molto è stato scritto ma poco è stato rappresentato: una mostra così mancava - spiega il direttore e vice presidente della Fondazione Cassa dei Risparmi, Gianfranco Brunelli -. Il rapporto tra la contemporaneità della moda e il suo sviluppo storico ha richiesto un allestimento innovativo e molto creativo, con uno sforzo interpretativo importante dello spazio architettonico. Non abbiamo attaccato un quadro al muro, abbiamo fatto parlare l’arte e la bellezza. L’accoglienza della mostra è stata molto positiva e potrebbero svilupparsi trattative per portarla all’estero in alcune capitali europee”.

Dai dati presentati emerge anche l’alto grado di fidelizzazione dei visitatori - il cosiddetto “zoccolo duro” - che nel 74% dei casi segna un ritorno in mostra, considerata un appuntamento da non mancare, con una ricaduta positiva per la città di Forlì e per il suo centro storico per quanto riguarda alberghi e ristoranti. Non solo. Anche l’effetto propulsore sul circuito culturale del territorio è stato nettamente positivo, come dimostrano i 71 eventi collaterali organizzati da enti e associazioni collegati alla grande mostra. 

Il bilancio della mostra prossima a concludersi ha fatto da cornice all'annuncio dell'esposizione in programma per il 2024 che sarà incentrata sui Preraffaelliti e vedrà la prestigiosa collaborazione dei musei inglesi e americani.

Questa settimana l'esposizione è stata visitata, tra gli altri, da Paolo Cevoli che non ha esitato a definirla “bellissima, gioia pura”, e da Alessio Boni che si è detto particolarmente colpito sia dagli spazi museali che dalla straordinaria efficacia dell’allestimento, osservando ancora che una mostra di tale qualità e vastità è degna dei massimi musei di grandi capitali estere come New York e Parigi, e rammaricandosi solo del fatto di non avere portato con sé la famiglia, con cui avrebbe desiderato condividere la visita.

Una attenzione particolare è stata riservata alle persone non udenti e ipovedenti che, grazie alla collaborazione con il Centro Diego Fabbri, hanno potuto effettuare visite guidate al percorso di mostra. “Nel diciottesimo anno di esposizioni è maturata una proposta, uno stile e un rapporto con il pubblico anche di natura educativa e narrativa - dice il direttore - e credo che sia questa la strada che dobbiamo continuare a percorrere guardando al futuro". 

Domenica 2 luglio alle 18 il direttore Gianfranco Brunelli terrà una visita guidata a partenza fissa per tutti coloro che vorranno sfruttare quest’ultima occasione per ammirarla e in occasione della chiusura dell’esposizione alle 17 è in programma il concerto di Danilo Rossi insieme ai solisti dell’orchestra Maderna, nel Quintetto K 515 in do maggiore e Quintetto op.115 di J. Brahms.

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