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Cronaca

Bilancio positivo per la mostra "La fotografia di Paolo Monti" al San Domenico

La retrospettiva, che si è conclusa ai Musei San Domenico di Forlì divisa in 4 mostre e tra le più grandi dedicate a Paolo Monti, è stata visitata da un vasto pubblico

Tanti visitatori e un giudizio positivo per "La fotografia di Paolo Monti", la mostra che si è conclusa ai Musei San Domenico di Forlì. Molto frequentati anche gli appuntamenti, 5 conferenze, sul tema della “fotografia come patrimonio culturale” che si sono svolte nell’ambito della stessa mostra. Con 4 percorsi espositivi e 400 opere, l’esposizione, organizzata dal Comune di Forlì, è stata una delle più grandi retrospettive dedicate al fotografo, tra i più rappresentativi del Novecento. I visitatori che hanno potuto ammirare le 400 opere fotografiche, prevalentemente stampe originali realizzate dagli anni Trenta agli anni Ottanta dal fotografo Paolo Monti, oltre a quelle di grande formato a firma del fotografo contemporaneo Luca Massari, esposte nella mostra “La fotografia di Paolo Monti”.

La retrospettiva, che si è conclusa ai Musei San Domenico di Forlì divisa in 4 mostre e tra le più grandi dedicate a Paolo Monti, è stata visitata da un vasto pubblico che ne ha apprezzato in modo unanime la bellezza delle immagini oltre che la completezza del percorso espositivo. I visitatori, prevalentemente appassionati ed esperti di fotografia, oltre che turisti, hanno infatti valutato in modo totalmente positivo la rassegna descrivendola come “imperdibile”, attraverso i canali social e web. La mostra, realizzata dal Comune di Forlì a 110 anni dalla nascita di Monti, esponeva un’ampia selezione di opere dell’artista considerato uno dei principali fotografi del Novecento.

Oltre alle immagini provenienti dalla mostra tenutasi al Castello Sforzesco di Milano tra 2016 e 2017, dal titolo "Paolo Monti. Fotografie 1935-1982", che raccontavano il percorso tecnico e artistico del fotografo, in mostra vi erano le fotografie riguardanti il territorio forlivese allestite in un percorso che è riuscito a rendere la grande sensibilità con cui Monti esplorò il rapporto tra la fotografia e il patrimonio culturale nel suo contesto ambientale, aprendo la strada al riconoscimento del paesaggio stesso come patrimonio culturale. Forlì è apparsa bellissima in bianco e nero nelle immagini che la ritraggono nel secolo scorso, tratte dal censimento capillare che Monti fece del centro storico, accanto a quelle che realizzò nelle campagne di rilevamento dei beni culturali dell’Appennino bolognese e nelle vallate forlivesi.

Interesse anche per gli incontri del ciclo di conferenze organizzate nell’ambito della mostra, 5 incontri che hanno coinvolto nomi importanti tra cui il professore Andrea Emiliani intervenuto a più di un incontro. Proprio Emiliani fu l’artefice dei progetti che portarono Paolo Monti a diventare per la città di Forlì un protagonista della valorizzazione del territorio quando il fotografo per primo nel 1971 realizzò, dopo il censimento sistematico del centro storico di Bologna del 1968, quello del centro storico forlivese su commissione del Comune con il coinvolgimento di Andrea Emiliani per la Soprintendenza. 

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