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Cronaca

Casemurate esasperata dal biodigestore: "Pericolo sicurezza"

Infuria la polemica a Casemurate: il 'biodigestore' di via Bevano, pur in regola con tutte le autorizzazioni, non piace ai cittadini, che attraverso il Comitato di quartiere denunciano rischi per la viabilità

Infuria la polemica a Casemurate: il 'biodigestore' di via Bevano, pur in regola con tutte le autorizzazioni del caso, non piace ai cittadini. E a denunciare alcune presunte violazioni degli accordi presi dal titolare di "Agrigroup" (l'azienda che gestisce l'impianto) con la comunità locale, è Alessandro Righi, un cittadino residente nella zona e componente del Comitato di Quartiere.

Via Bevano 'flagellata' dal biodigestore



"A tale biodigestore sono state imposte determinate prescrizioni fra cui l' adeguamento del tratto stradale (via Bevano) - fa presente Righi - che pero' non e' affatto come dichiarato nel progetto; ma purtroppo nessun tecnico o addetto comunale ha verificato le reali dimensioni della strada nonostante i solleciti del comitato di quartiere e di conseguenza e' stato rilasciato un permesso senza che ce ne siano le effettive condizioni".

Al Comitato di Quartiere non piace il fatto che il vincolo dell"'esclusivo utilizzo di carri agricoli con rimorchio per portare il vegetale alla centrale" non venga rispettato: in questi giorni e' iniziato il trasporto del vegetale destinato allo stoccaggio e alla produzione, ma "tutta la via Bevano risulta essere un luogo insicuro per circolare e pericoloso, come del resto le intersezioni di tutta la zona che immettono nella Cervese già di per se ridotta molto male da anni".

I rischi sono soprattutto legati alla viabilità, oltre che all'inquinamento (sono previsti 4mila camion l'anno per alimentare l'impianto e renderlo sostenibile, che significa 11 mezzi al giorno); infatti, come documentano le immagini, la viabilità è divenuta più disagevole, poichè la strada è stretta e i camion che devono raggiungere l'impianto sono di grossa dimensione.

"Chi deve controllare non lo fa, a chi ci dobbiamo rivolgere?", chiede laconicamente Alessandro.

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