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Cronaca Forlimpopoli

Biogas a Forlimpopoli,"porte aperte alla centrale": caos in consiglio comunale

Fischietti e maglie gialle ormai contraddistinguono il Comitato No Biogas Forlimpopoli, che anche giovedì sera ha manifestato in consiglio comunale, nella città artusiana. L'assise ha approvato la variante al Piano Regolatore

Fischietti e maglie gialle ormai contraddistinguono il Comitato No Biogas Forlimpopoli, che anche giovedì sera ha manifestato in consiglio comunale, nella città artusiana. L'assise ha approvato la variante al Piano Regolatore, “ma anche questa volta senza prendere in considerazione la richiesta sottoscritta dalle quasi 2.418 firme popolari e 186 firme di attività raccolte quest'inverno”, spiega il coordinatore Gianfranco Montaletti. La protesta dei circa 150 presenti è stata molto rumorosa.

“Per alcuni consiglieri è stato più importante parlare degli adesivi che abbiamo attaccato in città, piuttosto che del biodigestore. Gli amministratori potevano decidere di chiudere la porta su questa vicenda e non l'hanno fatto – continua Montaletti -. Con l'approvazione della variante si lasciano le porte aperte all’attuale progetto della centrale, in quanto è stata applicata la clausola di salvaguardia dei progetti in corso. A questo punto pensiamo di chiedere un consiglio comunale aperto, almeno per poterci confrontare con amministratori e cittadini. Nel frattempo stiamo affiggendo nuovi manifesti a Forlimpopoli, per gridare 'vergogna'”.

Biogas, consiglio comunale (foto del comitato)

Anche negli ultimi consigli non si era discussa la proposta del Comitato, che è stata protocollata il 30 marzo.  Nella proposta  di modifica al Rue, si chiede, tra le altre cose, che siano ammessi “impianti per la produzione di biogas e impianti di produzione di energia da biogas e da biomasse fino a 250 kw a servizio di aziende agricole in attività connessa, ad esclusione delle aree di valenza paesistica e delle zone di tutela naturalistica”. Inoltre che sia “localizzato a una distanza non inferiore a 750 mt dai fabbricati esistenti non appartenenti al Centro aziendale e non inferiore a 2 mila metri dai centri abitati di Forlimpopoli, S. Pietro ai Prati, S. Andrea, S. Leonardo, Selbagnone e dalle zone del parco fluviale, zone protette e dalle zone SIC e ZPS, localizzati anche in comuni limitrofi”.

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