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Cronaca

Biserni (Asaps): "Giusto introdurre il reato di omicidio stradale"

"La proposta di una legge che configuri con chiarezza la fattispecie di Omicidio stradale, non ci può che trovare molto d'accordo". Lo afferma Giordano Biserni, presidente dell'Asaps, l'Associazione sostenitori e amici polizia stradale

“La notizia che il Ministro dell'Interno Maroni insieme al ministro della Giustizia Nitto Palma, si propone di portare ad uno dei prossimi  Consiglio dei Ministri l'approvazione di una legge che configuri con chiarezza la fattispecie di Omicidio stradale, non ci può che trovare molto d'accordo”. Lo afferma Giordano Biserni, presidente dell’Asaps, l’Associazione sostenitori e amici polizia stradale avente sede a Forlì.

 

“Ricordiamo che l'Asaps già dal giugno scorso ha appoggiato con grande forza la raccolta di firme per una  proposta di legge ad iniziativa popolare dell'associazione Lorenzo Guarnieri di Firenze,  che sul portale www.omicidiostradale.it ha già raccolto quasi 30.000 firme – prosegue Biserni -. Finalmente un provvedimento che introduca una specifica ipotesi di Omicidio stradale per chi ubriaco, con alcolemia superiore a 1,5 g/l o drogato, causa la morte di una o più persone, con pene più severe, ad iniziare da quella minima da fissare in 8 anni e la previsione dell'ergastolo della patente, non può che essere salutata dall'Asaps con grande favore”.

 

“E' ora di finirla di vedere ubriachi e drogati alla guida che per il loro disinvolto rapporto con alcol e droga possono emettere una sentenza di condanna a morte – afferma il presidente di Asaps -, immediatamente eseguita sul posto. inappellabile e a carico di uno o più innocenti, senza pagare di fatto il conto con la giustizia se non con pene irrisorie che rimangono solo un inchiostro sbiadito su un certificato penale. Basta con patteggiamenti e riti abbreviati che permettono sempre di non saldare il conto con la giustizia. Gli omicidi della strada alcol/narco correlati non sono reati nani rispetto agli altri. Dobbiamo capire che il disvalore e il rischio di una rapina fatta da un soggetto armato di cutter non possono essere considerati più allarmanti di un conducente che guida un veicolo da ubriaco o drogato. Uno aggredisce il patrimonio, l’altro direttamente il bene vita”.

 

Dal 2008 al 2010 sono morte quasi 300 persone per mano di pirati della strada. Almeno 100 erano i pirati ubriachi o drogati. Nel 1011 alla vigilia di ferragosto eravamo già a 74 morti e 560 feriti il 21% dei quali causati da ubriachi o drogati alla guida, considerando solo i pirati identificati nell'immediatezza del fatto, con una proiezione che ci porta sicuramente ad oltre il 40% di ubriachi sul totale.

 

“Ebbene di oltre il 70 % dei pirati degli ultimi 3 anni conosciamo l'elenco con  il loro nome e cognome e quello delle loro vittime – dice Biserni -. Se dovessimo fare l'elenco dei pirati della strada che stanno scontando la loro giusta pena, credo che ci fermeremmo quasi a quota zero”.

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