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Cronaca

Covid e ricoveri, il livello d'allerta negli ospedali della Romagna cresce e diventa "verde 2"

E' quanto emerge dal bollettino settimanale sull'andamento dell'epidemia diramato dall'Ausl Romagna

Nella settimana post Ferragosto, dal 16 al 22 agosto, si sono registrate in Romagna 1.177 positività al covid-19 su un totale di 23.845 tamponi (4,9%), dato inferiore alle 1.231 positività comunicate la settimana precedente. E' quanto emerge dal bollettino settimanale sull'andamento dell'epidemia diramato dall'Ausl Romagna. Si riduce di conseguenza il tasso d’incidenza totale dei nuovi casi per 100.000 abitanti negli ultimi 7 giorni, ma in modo differente nei vari distretti dell’Ausl della Romagna: si rilevano circa 174 casi ogni 100.000 abitanti per Riccione e 114 casi ogni 100mila abitanti per Rimini, mentre tutti gli altri distretti presentan o tassi non superiori a 100 casi.

Le fasce d'età comprese tra i 14 e i 24 anni risultano essere ancora quelle più colpite. In controtendenza il comprensorio di Forlì, con 188 nuovi positivi (114 nella settimana precedente), con 96 casi ogni 100mila abitanti, e Cesena, con la crescita dei positivi da 159 a 165 (65 casi ogni 100mila abitanti). Nel riminese i casi settimanali sono passati da 658 a 545, mentre nel ravennate da 300 a 279. Sono tre i decessi riconducibili al covid. Per quanto riguarda la tipologia del virus, un 97% è rappresentato dalla variante Delta ed un 3% dalla variante Gamma. In crescita il numero dei ricoverati. "Rispetto alle previsioni del Piano aziendale si registra un tasso di occupazione di posti letto da parte di pazienti affetti da Covid, che ci pone nel livello verde 2, ossia un livello di occupazione dei posti letto in malattie infettive maggiore del 70% - afferma Mattia Altini, direttore sanitario di Ausl Romagna -. In totale sono ricoverati 82 pazienti, di cui 12 in terapia intensiva".

"Si conferma una costante circolazione del virus a cui fa da contraltare, mitigandone gli effetti, la massiccia campagna vaccinale svolta in questi mesi dall’Azienda - commenta Altini -. La vera prova provata che certifica, ancora una volta, caso mai ce ne fosse ancora bisogno, che l’unica arma che abbiamo in possesso per liberarci dal Covid resta solo il vaccino, oltre ovviamente alle consuete  misure di precauzione da adottare. Gli sforzi compiuti in questi mesi, anche nel periodo estivo, attraverso le unità mobili in riviera, per cercare di raggiungere e sensibilizzare la popolazione all’importanza della vaccinazione, hanno prodotto importanti risultati".

"Ma ancora non basta - evidenzia Altini -. Occorre che la popolazione ancora non vaccinata, non perda altro tempo e aderisca tempestivamente. Non possiamo permetterci che la ripresa delle attività lavorative e della scuola siano segnate da una recrudescenza significativa del virus, che impedirebbe ancora a tutti un ritorno ad una normale qualità della vita. Per questo ci rivolgiamo alle persone che ancora sono indecise e che sperano che le cose possano risolversi, a prescindere dal vaccino. Non vi sono altre strade purtroppo e le scelte individuali, in questo caso, ricadono sull’intera collettività".

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