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Bollo e targa per le biciclette? La Fiab si mobilita contro la proposta di legge

No al bollo e alla targa sulle bici, l'appello arriva da Fiab Amici della bicicletta Forlì e Ciclo guide Lugo: “Purtroppo non si tratta di uno scherzo. È una proposta di legge concreta"

No al bollo e alla targa sulle bici, l'appello arriva da Fiab Amici della bicicletta Forlì e Ciclo guide Lugo: “Purtroppo non si tratta di uno scherzo. È una proposta di legge concreta avanzata dal senatore Pd Marco Filippi che ha presentato un emendamento per modificare la riforma del Codice della Strada in corso di esame in commissione. La proposta avanzata dal politico livornese prevederebbe la “definizione, nella classificazione dei veicoli, senza oneri a carico dello Stato e attraverso un’idonea tariffa per i proprietari delle biciclette e dei veicoli a pedali adibiti al trasporto, pubblico e privato, di merci e di persone, individuando criteri e modalità d’identificazione delle biciclette stesse nel sistema informativo del Dipartimento per i trasporti, la navigazione, gli affari generali ed il personale”.

“Per quanto non si faccia esplicitamente riferimento al concetto di targa e bollo all’interno della proposta di legge, resta difficile interpretare in modo diverso il concetto di “idonea tariffa per i proprietari delle biciclette” (bollo) e “modalità di identificazione delle biciclette stesse” (targa). Il senatore, interpellato in seguito a questa sua balzana proposta, ha poi affermato che l’emendamento presentato rappresenta una “norma contro abusivismo per disciplina settore commerciale”, ma il testo, così come è, non fa menzione di attività commerciali e sembra estendere l’obbligo di targa e bollo a tutti i veicoli a pedali”, sostengono le associazioni.

“Anche qualora l’emendamento del senatore Filippi dovesse essere modificato prevedendo l’applicazione solamente ad attività di natura commerciale, la cosa non avrebbe alcun senso.
Ci dovremo aspettare che la polizia fermi qualunque ciclista sprovvisto di targa che porti delle banalissime buste della spesa che penzolano dal manubrio perché sospettato di fare consegne a domicilio per il panettiere di quartiere? Insomma non si comprende il senso di una norma isolata nell’intero arco planetario, in controtendenza con il concetto di “ciclabilità” e di certo il nostro paese ha altre priorità che non cercare di iperburocratizzare anche questo settore; questa norma avrebbe il solo effetto di frenare un settore che, grazie al cielo, almeno per ora non si trova in recessione. Per questo chiediamo che il senatore Filippi riveda la propria posizione e ritiri l’emendamento al più presto”. Domenica sera, in occasione della Festa de L'Unità d'autunno di Villarotta, una lettera di richiesta in tal senso è stata consegnata al capogruppo del Pd alla camera Ettore Rosato e al deputato Marco Di Maio.

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