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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Calcolosi renali, al via un nuovo protocollo per affrontare al meglio la patologia

L’Ausl di Forlì sta mettendo a punto un apposito protocollo che individui un percorso ad hoc per tali soggetti, stabilendo come, quando, dove e da chi vanno trattati

Sono quasi mille i pazienti che ogni anno accedono al Pronto Soccorso per coliche renali, pari a 2,5 al giorno. Per questo, l’Ausl di Forlì sta mettendo a punto un apposito protocollo che individui un percorso ad hoc per tali soggetti, stabilendo come, quando, dove e da chi vanno trattati, attraverso il coinvolgimento di medici di Medicina Generale, personale del Pronto Soccorso, radiologi, urologi, nefrologi, e direzione medica del presidio ospedaliero forlivese.

Un passaggio chiave per definire compiutamente questo iter sarà il corso “Focus su litiasi renale”, in programma sabato, dalle 8.30 alle 14, all’ospedale “Morgagni-Pierantoni” di Forlì, in sala Pieratelli. I lavori si concluderanno, infatti, con una tavola rotonda intitolata proprio “Percorso integrato per lo studio e la gestione della calcolosi”, che vedrà l’intervento di tutti gli attori interessati. Prima di discutere le linee guida del protocollo, si cercherà di fare il punto e focalizzare gli aspetti diagnostici e terapeutici della litiasi renale; l’analisi della fisiopatologia, della terapia medica e interventistica sono conditio sine qua non per individuare un percorso condiviso in grado di dare risposte efficaci ai pazienti, ottimizzando le risorse.

Per tale ragione, sono stati chiamati i principali esperti urologi dell’Emilia-Romagna e specialisti in campo metabolico provenienti anche da fuori ragione; la partecipazione al corso, dunque, si preannuncia assai qualificata, con l’intervento, fra gli altri, di professionisti come il dott. Antonio Frattini (Guastalla), il dott. Pierfrancesco Buli (San Giovanni in Persiceto), il dott. Fabio Vescini (Udine), e la prof.ssa Renata Caudarella (Bologna). Coordinatori scientifici dell’evento sono, invece, il dott. Umberto Salomone, dell’U.O. di Urologia, e la dott.ssa Loretta Zambianchi, dell’U.O. di Nefrologia-Dialisi dell’Ausl di Forlì.

«Quello della calcolosi è un problema particolarmente avvertito – illustrano i presidenti del convegno, il dottor Teo Zenico, direttore dell’U.O. di Urologia, e il dottor Giovanni Mosconi, direttore dell’U.O. di Nefrologia-Dialisi, dell’Ausl di Forlì – in Italia si registrano ogni anno 80mila ricoveri, mentre nel comprensorio della nostra Azienda, l’incidenza annuale di persone interessate da coliche renali è pari allo 0,7%, con quasi mille accesso in Pronto Soccorso e circa 800 visite specialistiche urologiche e/o nefrologiche ogni anno». L’età media dei soggetti interessati è di 49 anni, e, di solito, il maggior numero di casi si registra in estate, quando le persone tendono a non assumere una quantità sufficiente di acqua, favorendo la formazione dei calcoli.

«Durante il congresso rivolgeremo grande attenzione alla valutazione epidemiologica, all’analisi dei fattori di rischio, nonché all’approccio diagnostico, terapeutico, medico e/o interventistico. In particolare, verranno analizzate le diverse tecniche urologiche per combattere la calcolosi».

Si va dalla litotrissia extracorporea (ESWL), che, grazie all’utilizzo degli ultrasuoni, consente di creare onde d’urto in grado di frantumare i calcoli, senza bisogno di intervenire chirurgicamente, alla ureterolasertrissia, metodica riservata ai casi più gravi oppure impiegata quando la patologia è particolarmente dolorosa e/o pericolosa per la salute del paziente. Nel caso di calcoli di maggiori dimensioni si ricorre alla Nefrolitotomia Percutanea (PCNL), che prevede la creazione di un unico accesso, appunto percutaneo, per raggiungere il rene e frantumare i calcoli con l’ausilio di apparecchiature che sfruttano l’energia  balistica, ultrasonica, o quella laser.

Negli ultimi anni sta sempre più prendendo piede l’endoscopia con ausilio di strumentario flessibile, capace di trattare totalmente per via endoscopica la calcolosi renale; non a caso, la tecnica più efficace è ormai considerata l’azione combinata della nefrolitotomia percutanea con la metodica flessibile, riassunta nella sigla ECIRS, endoscopic combined intrarenal surgery.

Nel corso del convegno ci si concentrerà anche sulle cause della calcolosi. «Alla base di tale patologia ci può essere una predisposizione familiare, malformazioni anatomiche, ma, soprattutto, alterazioni metaboliche, legate anche a cattive abitudini alimentari e ad una non adeguata assunzione di liquidi. Per questo, oltre alla terapia medica, è importante quella idropinica nonché una dieta corretta, in grado di ridurre le recidive nei soggetti predisposti».

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