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La prima campanella suonerà di venerdì, il sindaco Zattini perplesso: "La causa è il caldo? Smarrito il buon senso"

In Emilia-Romagna si tornerà in classe venerdì 15 settembre, con stop alle lezioni in tutte le scuole di ogni ordine e grado della regione fissato per giovedì 6 giugno 2024

Inizio di anno scolastico 2023-2024 fissato per venerdì 15 settembre, una decisione, quella della Regione Emilia Romagna, che continua a fare discutere. Alla presa di posizione del consigliere comunale e regionale della Lega, Massimiliano Pompignoli, segue quella del sindaco di Forlì Gian Luca Zattini. "Non è uno scherzo - scrive Zattini su Facebook -. Già è difficile gestire la lunga pausa estiva, figuriamoci riprendere le lezioni di venerdì", è l'opinione del primo cittadino, che si associa alle "perplessità prima ancora che da sindaco da genitore e da nonno di una nipotina che frequenta le elementari. L’organizzazione diventa ancora più critica e i disagi aumentano".

"A monte di questa decisione, sembrerebbe che ci siano anche le alte temperature che da noi si registrano nel periodo estivo - prosegue Zattini -. Continuo a rimanere perplesso. Mi pare che questa volta qualcuno abbia smarrito il buon senso. In Sicilia e in Lombardia la scuola ricomincia il 12 settembre e si conclude sabato 8 giugno. È noto a tutti che in queste Regioni il clima è particolarmente rigido, soprattutto d’estate".

L'anno scolastico

In Emilia-Romagna si tornerà in classe venerdì 15 settembre, con stop alle lezioni in tutte le scuole di ogni ordine e grado della regione fissato per giovedì 6 giugno 2024. Le lezioni saranno sospese nella giornata del 2 novembre per la commemorazione dei defunti, per le vacanze natalizie dal 24 dicembre al 6 gennaio e per quelle pasquali dal 28 marzo al 2 aprile. La normativa nazionale stabilisce che l'anno scolastico debba contare non meno di 200 giorni di attività didattica, oltre ad un significativo numero di giorni per lo svolgimento di ulteriori programmi didattici e educativi.

"Le singole istituzioni scolastiche potranno poi adattare il calendario secondo le esigenze specifiche previste nell’ambito del proprio Piano dell’Offerta Formativa, rispettando comunque le date di inizio e fine delle lezioni - ricorda la Regione -. Confermata anche la facoltà per le scuole dell’infanzia (3-6 anni) di anticipare la data di avvio e di posticipare quella di fine attività didattiche, con le modalità e nei limiti previsti dalla delibera della Regione: la scelta deve essere in linea con le finalità del Piano dell’offerta formativa e le decisioni degli organi collegiali della scuola interessata e richiede l’intesa con il Comune d’appartenenza".

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