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Cronaca

Campostrino, la proposta: "Si ricordi che lì vi fu il primo stadio del Forlì calcio"

E' quanto propone l'ex consigliere comunale di Forlì, Vincenzo Bongiorno

Ancora non è stato definito il futuro da riservare alla recuperata area della storica palestra Campostrino, in centro città. "Nel frattempo, sarebbe bello ricordare con un’intitolazione della piccola area verde e l’installazione di una targa che quel luogo è significativo per il calcio cittadino, legato agli albori della storia del Forlì, oltre cent’anni fa", propone l'ex consigliere comunale di Forlì, Vincenzo Bongiorno. Come si legge nel recente libro “Forlì 100, un secolo biancorosso” scritto da Franco Pardolesi e Carlo Fontanelli (Geo edizioni) "con la nascita della società le gare ufficiali si sono giocate a Campo Ustrino, davanti all’ex Ospedale Giambattista Morgagni, ora Centro Universitario".

Prosegue Bongiorno: "Straordinaria è poi la descrizione che ne fa il professor Pietro Canepa, che ci ha lasciato nei giorni scorsi, nel suo libro "Calcio Forlì, 65 anni di vita biancorossa 1919-1984" edito appunto nel 1984: "Col ritorno della pace riprende in pieno anche l’attività calcistica e quello che intanto è diventato il Forlì Foot-ball Club, che ha assorbito calciatori e dirigenti della disciolta Unione Calcio Romagnolo, va a fondersi con la Forti e Liberi ed ha la sua sede presso il Caffè Laghi di Corso Vittorio Emanuele II”. Il corso Vittorio Emanuele II è l’attuale corso della Repubblica. Sul terreno di gioco, Canepa scrive: "Si passa dall’approssimativo rettangolo di Piazza d’Armi al primo campo rettangolare recintato con rete metallica e con spalti in terra battuta vicino alla palestra di Campo Ustrino. Il fondo non è certamente erboso, anzi è addirittura ghiaioso, ma la passione è tanta! Il rudimentale ‘stadio’ la domenica viene schermato agli occhi dei ‘portoghesi’ con teloni impermeabili presi in affitto. Non esiste comunque un problema di caro-biglietti poiché, secondo i ricordi di Bruno Fabbri, qualcuno passa con un piattino fra primo e secondo tempo per raccogliere offerte volontarie. Si è ormai al 1919, una data che più tardi la Società fisserà come quella ufficiale della sua nascita”". "Pagine romantiche di storia cittadina, che meritano di essere ricordate e di cui siamo grati al prof. Canepa per averle scritte in modo così avvincente", conclude Bongiorno.

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