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Cronaca

L'idea del prof Amadori davanti a un caffè: così nacque la caramella alla vitamina D3, ora utile anche contro il Covid

"Abbiamo realizzato diversi anni fa questo prodotto per l'importanza che ha la vitamina D e il professor Amadori mi suggerì l'idea", spiega Versari

Può essere la vitamina D un alleato nella lotta contro il covid-19? Se ne parla diffusamente da alcuni mesi a questa parte e studi epidemiologici hanno evidenziato come la carenza di vitamina D è più diffusa nei Paesi dove il coronavirus ha mostrato un'aggressività maggiore, provocando più decessi. A Forlì c'è un'azienda che ha brevettato nel 2014 una caramella contenente la preziosa vitamina al gusto d'orzo per essere accompagnata ad una tazzina di caffè.

Estados Cafè ha concretizzato quella che è stata un'idea del compianto professor Dino Amadori, che all'epoca stava seguendo studi sulla vitamina D3, sensibilizzando le persone su una sana alimentazione per ridurre anche il rischio di tumori. Le caramelle contengono un quantitativo di vitamina D per singola caramella pari a circa il 3% della quantità giornaliera raccomandata dall'Unione Europea, in modo da scongiurare qualsiasi rischio di ipervitaminosi.

In particolare, la vitamina D, svolge azioni positive di diversa natura: contribuisce al normale mantenimento della salute di ossa e denti, favorisce l’equilibrio nell’assorbimento e utilizzo di calcio e fosforo, ha un ruolo importante nel naturale processo di divisione cellulare nel corpo, contribuisce al mantenimento della normale funzione muscolare e dei livelli di calcio nel sangue nonché al corretto funzionamento del sistema immunitario.

Daniele Versari, presidente della torrefazione Estados Cafè Srl, ha ripercorso le tappe del progetto, che sostiene anche la ricerca scientifica dell'Irst-Irccs di Meldola. “Abbiamo realizzato diversi anni fa questo prodotto per l'importanza che ha la vitamina D e il professor Amadori mi suggerì l'idea”, spiega Versari.

Come è nato il progetto?
Prendendo il caffè col professor Amadori insieme ad altri due farmacisti.

Cioè?
Stavamo parlando di ricerca davanti ad un caffè. La ragazza che ci servì ci presentò anche un cioccolatino di cortesia nella tazzina. E sa cosa fece il professor Amadori?

Mi dica?
Prese il cioccolatino e mi disse: “Daniele, tu che hai una sensibilità sulle tematiche di prevenzione e salute, dovresti un giorno creare un prodotto che abbia sì il significato di caramella di cortesia, ma allo stesso tempo anche un impatto nutrizionale”.

E cosa ha pensato?
Mi è subito venuto in mente l'orzo, che si accompagna bene al caffè dopo la consumazione.

E poi?
Per rendere salutare questa caramella mi suggerì di aggiungere la vitamina D3, spiegandone l'importanza. Mi presentò degli studi scientifici nei quali si evince che l'essere umano è sempre carente di questa vitamina. E maggiore è la carenza e maggiore sono le probabilità di prendere certe malattie.

A quel punto bastava rendere realtà il progetto...
Per raggiungere l'obiettivo mi suggerì di rivolgermi all'Università di Bologna. Parlai con le professoressa Silvana Hrelia e Cristina Angeloni per verificare se era possibile realizzarla. E' stato firmato un accordo, con l'università che ha realizzato la ricetta alla base di vitamina D3.

E la caramella è diventata realtà...
Ci abbiamo lavorato per due anni prima di presentarla. Era il 2015. Poi il Ministero della Salute ha certificato la ricetta ci ha dato l'autorizzazione per la vendita.

E la produzione?
Se ne occupa un'azienda che produce farmaci. E l'Università che provvede all'acquisto della vitamina – quindi di provenienza sana e legittima - a nome di Estados. La lavorazione è interamente controllata dall'università, che richiede tutti i certificati che giustificano la quantità di vitamina, dalla prima all'ultima caramella.

Ce ne sono più varianti?
E' una caramella volutamente all'orzo, perchè non ha un impatto contro il retrogusto del caffè. Ma la ricetta è stata studiata perchè possa essere modulata su altri gusti, quindi elaborata ai mirtilli, fragola o ciliegia. In futuro la troveremo con altri gusti con marchio Estados.

E' l'unica in Italia?
Assolutamente sì.

Un caramella nel nome del professor Amadori...
Quell'incontro si è trasformato in un valore aggiunto. Il progetto è nato appunto assieme alla collaborazione dell'Irst, che la sosteniamo da tantissimi anni, tant'è che una percentuale dei ricavi della vendita di questa caramella va a sostegno della ricerca medico-scientifica dell'Irst in modo continuativo. E non è l'unico contributo.

Cioè?
Il progetto è diventato materia di studio. E' stato presentato alla Facoltà di Economia e Commercio – indirizzo economico sociale - come progetto di economia solidale. La caramella, che ha un impatto sociale e solidale importante, è un prodotto che ha un economicità d'impresa, oltre ad un'alta sostenibilità.

Dove si trova in vendita?
Nei supermercati Conad, ma è anche disponibile anche attraverso i client Estados caffè. In futuro potrebbe essere venduto anche nelle farmacie essendo un prodotto che ha un significato nutrizionale.

E nel futuro?
Stiamo lavorando su un nuovo prodotto, che stiamo realizzando con il professoressa Hrelia. Nei prossimo mesi contiamo di presentarlo.

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