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Caro bollette ed i timori di un inverno rigido: "Previsioni apocalittiche? Occhio alla meteo-spazzatura"

Consultando il web è possibile imbattersi in previsioni tutt'altro che rassicuranti. Ma a tranqullizzare i nostri lettori ci pensa Pierluigi Randi, tecnico meteorologo certificato e meteorologo Ampro (Associazione meteo professionisti)

Col caro bollette crescono i timori in vista dell'inverno meteorologico in arrivo. Consultando il web è possibile imbattersi in previsioni tutt'altro che rassicuranti. Ma a tranqullizzare i nostri lettori ci pensa Pierluigi Randi, tecnico meteorologo certificato e meteorologo Ampro (Associazione meteo professionisti). "Stanno ricomparendo, puntualissime come in tutti gli anni durante l’autunno, le “previsioni” su un prossimo inverno “glaciale”; nulla di nuovo insomma - premette -. I dati però dicono ben altro: sul continente europeo un inverno freddo (peraltro solo moderatamente) manca dal 2013, dopodiché tutte le stagioni invernali sono risultate tra il mite e l'estremamente mite. Dunque, da almeno 10 anni accade esattamente l’opposto e queste previsioni senza senso alcuno vengono puntualmente disattese".

Per l'esperto meteo, "nella nefasta congiuntura attuale, con gas e luce alle stelle e con la stretta economica che galoppa, l’occasione appare ancora più ghiotta per “girare il coltello nella piaga” dipingendo scenari invernali da tregenda del tipo “sarà un inverno glaciale e con abbondanti nevicate”. E infatti, i soliti noti, che ritengo la rovina della meteorologia in Italia, sfruttano la circostanza non mancando di ammonire dell'inverno più freddo del secolo in arrivo, come solo i peggiori sciacalli mediatici possono concepire".

Randi tiene a puntualizzare che quello che viene definito il "seasonal forecast", cioè la previsione stagionale, intesa come un insieme di scenari possibili, "si fa ed è una cosa seria (basti pensare al trading energy, tema oggi più che mai attuale e delicato), ma è materia molto complessa e nel contempo rigorosamente per “addetti ai lavori”, peraltro con risultati a volte buoni, a volte discreti, a volte mediocri (ma lo skill, ovvero l'abilità di previsione, sta migliorando, è giusto sottolinearlo), anche perché le regioni delle medie latitudini (compresa l’Europa) sono quelle più ostiche da “trattare”".

Quindi, tiene a sottolineare il tecnico meteorologoco, "non bastano certo due indici meteorologici descrittivi buttati a caso per arrivare a formulare uno scenario stagionale attendibile e soprattutto scientificamente fondato". Ma come sarà il prossimo inverno? "Non è possibile prevederlo oggi con un livello accettabile di affidabilità, parliamo di scenario di massima, a maggior ragione poiché siamo solo a inizio ottobre, e l’inverno è lontano. Pertanto, le fake news vanno semplicemente ignorate, specie se provengono da "certi canali", ovvero quelli soliti: siti di meteo-spazzatura o di fake news".

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