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Cronaca Bertinoro

Casa della Carità di Bertinoro, 40 anni d’amore per i sofferenti

A Bertinoro vengono ricordati i 40 anni dall’avvio della Casa della Carità fondata nel 1981 in via Oberdan dal parroco mons. Gianluigi Pazzi.

E' stato il vescovo mons. Livio Corazza, assistito dal nuovo parroco di Bertinoro don Mauro Petrini, a presiedere domenica la santa Messa di ringraziamento per i 40 anni della Casa della Carità, nella Cattedrale di Bertinoro. L’evento è coinciso con la celebrazione della V Giornata Mondiale dei Poveri, voluta da Papa Francesco nello stesso anno in cui la Caritas festeggia i 50° di fondazione.

Casa della Carità di Bertinoro, 40 anni d’amore per i sofferenti

Sorta ufficialmente il 14 novembre 1981 in via Oberdan, presso casa Bassetti, per iniziativa dell’indimenticabile don Gian Luigi Pazzi, morto improvvisamente nel 2015, e con l’apporto delle prime due “Carmelitane minori della Carità”, dal 2001 si è trasferita in via Frangipane, nella nuova sede realizzata ai piedi della Rocca Vescovile. Il progetto, interamente offerto dai “Lions Club Forlì Valle del Bidente”, fu predisposto da un pool di professionisti coordinati dall’architetto Danilo Pucci di Forlì, fra cui Angelo e Jacopo Sampieri, Claudio Dolcini, Augusto Cimatti e Mauro Zanetti. Con i suoi dieci ospiti fissi, disabili psichici e fisici dai 25 anni in su, svolge un servizio fondamentale per i bertinoresi impossibilitati ad accudire a domicilio i propri cari. La struttura ospita anche le sale per il catechismo e le attività parrocchiali. La Casa della Carità “covava” nei piani benefici del fondatore don Luigi, ancor prima del 1981.

“In comunità - dichiarò lo stesso sacerdote il giorno di avvio della nuova sede - avevamo compreso la necessità di sviluppare un’attenzione agli ultimi che non fosse la solita caritativa occasionale, ma un’opera della parrocchia che non fosse solo nella parrocchia. La prima sera io e due suore andammo a prendere il primo ospite. Abbiamo voluto che questa casa fosse un segno per tutti, una palestra dove si esercita la fede, una scuola dove sani e malati imparano dalla testimonianza reciproca. La casa è sorta, non perché la volevo io, ma perché i ragazzi di Bertinoro partivano da un esercizio di attenzione, carità e solidarietà verso gli altri”.

Per creare vera condivisione fra sani e ammalati, fu adottata la formula della “Congregazione mariana Case della Carità”, avviata sin dal 1941 a Fontanaluccia di Reggio Emilia da don Mario Prandi e presente con 20 sedi in Italia e 22 nel mondo (Albania, Brasile, India e Madagascar). In pratica, malati ed emarginati diventano parte attiva delle cosiddette “tre mense”, quelle con cui si nutre spiritualmente il cristiano: la Parola, l’Eucarestia e i Poveri. La Casa della Carità di Bertinoro è “una famiglia in mezzo ad altre famiglie”, un veicolo d’amore condotto da suor Paola Benedetta Morini, responsabile della struttura, suor Maria Grazia Lodi e suor Giuseppina Antognoli, coadiuvate da una trentina di volontari. Don Pazzi accolse alla Casa della Carità anche personaggi illustri come il card. Jean Louis Tauran, presidente del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso e la regina Paola del Belgio. Anche il vescovo, mons. Livio Corazza, il 30 gennaio 2018, scelse la Casa della Carità tra le tappe della sua prima visita a Forlì.

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