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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

La nuova Casa della Salute sarà il secondo polo per la sanità pubblica in città: entro la fine dell'anno si parte

Una nuova struttura vicino alla stazione ferroviaria diventerà il secondo luogo dedicato alla salute dei forlivesi, la grande 'Casa della Salute' di cui si parla già da diversi anni

Il volto della sanità pubblica in città cambierà nei prossimi anni non solo per gli interventi previsti nel polo ospedaliero di Vecchiazzano. Una nuova struttura vicino alla stazione ferroviaria diventerà il secondo luogo dedicato alla salute dei forlivesi, la grande 'Casa della Salute' di cui si parla già da diversi anni e che entro la fine del 2022 dovrebbe vedere il bando di gara. L'edificio sorgerà sulla “piazza della ciminiera” dell'ex Mangelli, in un'area stretta appunto tra la piazza, viale Vespucci, via Colombo e il centro commerciale dei Portici. 

Con un progetto da 13,5 milioni di euro, si procederà per stralci ma buona parte dell'importo è ora disponibile sempre grazie al Pnrr per 9,4 milioni di euro. Qui si dovranno concentrare i servizi della cosiddetta “presa in carico” dei pazienti cronici e con bisogni multi-fattoriali. Come è noto e ormai ripetuto da diversi anni, con l'invecchiamento della popolazione la sanità dovrà  sempre di più organizzare servizi sul territorio portando fuori dall'ospedale l'utenza che va seguita nel tempo e non ha uno specifico problema sanitario acuto. Una rivoluzione copernicana che costringe a ripensare i servizi fuori dal grandi poli ospedalieri. 

Un nuovo padiglione all'ospedale: il progetto

“L'area è di nostra proprietà, le operazioni preliminari di bonifica sono state già effettuate e il progetto è in fase avanzata”, spiega  Enrico Sabatini, direttore della Progettazione e Sviluppo Edilizio dell’Ausl Romagna. L'obiettivo viene fissato entro il 2022 per il bando di gara e la conclusione dei lavori, come previsto per tutte le opere finanziate tramite Pnrr, entro il 2026. “Ma non si tratta di costruire solo un contenitore, ma ripensare servizi di prossimità fondamentali per la presa in carico della popolazione fragile, un posto dove il paziente trova la valutazione e la risposta al bisogno sanitario”, spiega il direttore del Distretto socio-sanitario di Forlì. Un bisogno che è spesso multifattoriale e che rende necessario far convergere più professionalità. “Non avrà ridondanza con il presidio ospedaliero”, garantisce sempre Boni.

Tuttavia, non c'è ancora una netta chiarezza sui servizi da allestire nella 'Casa della Salute', con i medici di base che sono già organizzati in 5 nuclei di cure primarie. “L'organizzazione dei servizi è in corso di discussione con i professsionisti per individuare la modalità migliore di una rete hub e spoke, ma la casa della salute sarà una casa di tutti i medici di Forlì e quindi prevederà spazi anche a loro, magari per la presa in carico dei pazienti cronici in determinati mesi dell'anno”, aggiunge Boni. Tra le ipotesi anche di portare qui la pediatria di comunità, il consultorio famigliare, la guardia medica, ambulatori infermieristici e l'area prelievi. “Sicuramente daremo precedenza a servizi che attualmente si trovano con soluzioni logistiche critiche, costose e obsolete”, conclude Sabatini. 

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