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Case di riposo, continua la battaglia sulle rette: "Equità"

Si torna di nuovo sulla polemica delle rette nelle strutture per anziani non autosufficienti. "I famigliari hanno chiesto di riaprire la partita", spiega Drei

Si torna di nuovo sulla polemica delle rette nelle strutture per anziani non autosufficienti. Il 'braccio di ferro' è sempre tra i sindacati, che chiedono la tariffa unica per le camere singole, doppie e triple, a partire dal primo gennaio, come stabilito, e tra il presidente del Comitato di Distretto, Davide Drei, che ribadisce “la nostra apertura al dialogo con i sindacati, ricordando che le richieste di non unificare la tariffe arrivano dalle famiglie degli assistiti”.

Mercoledì il Comitato incontra, come previsto già da tempo, i rappresentanti delle strutture, che contano 800 posti accreditati sul territorio forlivese. “La legge di accreditamento dei servizi socio-sanitari deve garantire l'uniformità delle prestazioni e delle rette. E' un'anomalia la diversificazione tra i posti in camera singola o doppia, che arrivano anche a decine di euro di differenza al giorno”. Questa la posizione dei sindacati.

“I famigliari hanno chiesto di riaprire la partita – spiega Drei – si potrebbe fare una differenziazione delle rette, ovviamente salvaguardando i posti in camera singola a tariffa minima per le situazioni sociali valutate dall'Ausl. Nel caso ce ne fossero in eccedenza, si potrebbero diversificare le rette in modo da far calare quelle di chi occupa una camera doppia o tripla, aumentando quelle di chi sceglie la singola, perchè se lo può permettere. Altrimenti da gennaio ci sarà un aumento per tutti”.
 

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