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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Caso Lasaponara, il ministro della Difesa: "Avviare tutte le azioni per tutelare l'immagine dell'Esercito"

"Ho chiesto l'avvio immediato di tutte le azioni necessarie per far piena luce sulla vicenda a tutela dell'immagine della Difesa". Lo afferma il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini in una nota

"Ho chiesto l'avvio immediato di tutte le azioni necessarie per far piena luce sulla vicenda a tutela dell'immagine della Difesa". Lo afferma il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini in una nota, in riferimento alla vicenda del consigliere comunale ex Lega Francesco Lasaponara, autore di un macabro post su Facebook in cui vengono offesi i partigiani con volgarità e con riferimenti all'epidemia da Coronavirus in corso. Il post, pubblicato a mezzanotte è stato rimosso giovedì mattina, ma nel frattempo erano cominciati a circolare gli screenshot, suscitando un vespaio di polemiche. A seguito della vicenda il sindaco Gian Luca Zattini ha preso le distanze, e ha preteso le scuse di Lasaponara "di fronte alla comunità forlivese e nazionale" e ha chiesto le sue dimissioni dal Consiglio comunale. La Lega lo ha espulso sia dal partito che dal gruppo consigliare. Il diretto interessato ha pubblicato in serata un post di scuse in cui lamenta però di essere stato equivocato sul suo invito a rispettare il distanziamento sociale e si è riservato di decidere più avanti sul suo "futuro politico", in riferimento dalla richiesta giunta da più parti di dimettersi dal Consiglio forlivese.

"Grazie al ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, per aver prontamente risposto alle nostre sollecitazioni e aver avviato una verifica sulle responsabilità disciplinari del consigliere comunale della Lega di Forlì, Francesco Lasaponara, che giovedì ha usato dei termini ignobili nei confronti dei partigiani e del 25 aprile - afferma il deputato Marco Di Maio -. Un ufficiale dell’Esercito non può scrivere quelle cose e sono certo che l’indagine avviata dal ministro arriverà presto ad una decisione. Perché oltre ad offendere la storia del nostro Paese, quel militare ha infangato l’onore delle donne e degli uomini delle Forze Armate che ogni giorno - in Italia e nel mondo - tengono alto il prestigio dell’Italia e promuovono i valori che il 25 aprile e la Costituzione portano in dote".

Lasaponara è consigliere comunale a Forlì dallo scorso maggio. E' un ufficiale dell'Esercito e fino al 31 luglio del 2014 ha prestato servizio nella caserma del 66esimo Reggimento Aeromobile di viale Roma. Poi, dopo un incarico alla Brigata Friuli di Bologna è stato assegnato alla base di Poggio Renatico (Ferrara) all'”European personnel recovery center” (Eprc), un’organizzazione militare transnazionale specializzata nel recupero delle persone in difficoltà dalle aree di crisi. Qui, secondo quanto indicato nel suo curriculum di consigliere comunale, ricopre il ruolo di insegnante militare col grado di maggiore. Tra le varie richieste di provvedimenti c'è stata anche quella dell'Anpi di Forlì-Cesena che commentando le frasi di Lasaponara come uno sfregio anche ai "militari colliberanti" della Resistenza e alla divisa dell'Esercito Italiano. L'Anpi ha infatti chiesto provvedimenti disciplinari da parte del comando a cui Lasaponara appartiene. E proprio in riferimento a questo è intervenuto con una nota nella serata di giovedì il ministro della Difesa.

Nel suo post su Facebook il consigliere ironizzava sulle mancate celebrazioni del 25 Aprile a causa del divieto di incontri pubblici. Lasaponara prima si augurava che i “partigiani più anziani sono, meglio è” (cioè la categoria più a rischio di letalità in caso di contagio), poi ironizzava sul fatto che per loro non avrebbe impedito l'assembramento ed anzi incoraggiato in città particolarmente colpite dall'epidemia come Milano. “Ovviamente se poi dovessero ammalarsi dispiacerebbe molto a tutti, ma è un rischio che va corso per qualcosa di importante. E' un rischio che dobbiamo correre”, era il suo commento. Poi una serie di ingiurie: “Come i cani che abbaiano vittoriosi sui cadaveri dei leoni, ma i cani restano cani e i leoni sono leoni” e “#partigianoprendiloinmano” e la dizione volgare “partigiANO”.

Caso Lasaponara

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