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Cronaca

Gita negata allo studente disabile, la scuola: "Al centro c’è il benessere dell’alunno"

"Non è vero che la mamma di Cristian non sia mai stata mai coinvolta - evidenzia il dirigente in una lettera -. La scuola l'ha contattata prima ancora di definire se portare la classe in gita"

"Non è vero che riconoscere la diversità significhi fare tutto ad ogni costo. E non è vero che la scuola esclude". Il dirigente scolastico della scuola media "Orceoli" di Forlì, Barbara Casadei, interviene così sulla polemica relativa all'esclusione di un bambino di prima media da una gita scolastica a causa del gravissimo handicap dell'alunno, che lo costringe non solo al trasporto su una carrozzina, ma anche ad un'alimentazione controllata. La vicenda di Cristian è balzata agli onori della cronaca: il ragazzino di 13 anni frequentante la prima media non è stato inserito nel novero degli alunni per un'uscita esterna al Museo San Domenico prevista per il prossimo 22 marzo, motivate dalle difficoltà di trasporto.

"Non è vero che la mamma di Cristian non sia mai stata mai coinvolta - evidenzia il dirigente in una lettera -. La scuola l’ha contattata prima ancora di definire se portare la classe in gita. Non è vero che il dirigente scolastico abbia utilizzato termini come ingestibile e inidoneo. Non è vero che si è parlato di scomodità nell’uso del pullman perchè sappiamo che Cristian necessita di apposito trasporto e siamo in grado di provvedervi: al centro delle nostre preoccupazioni c’è il benessere dell’alunno. Non è vero che riconoscere la diversità significhi fare tutto ad ogni costo. Non è vero che la scuola esclude".

"L'Istituto Comprensivo numero 3 conta 59 alunni diversamente 'amabili'  (così come li chiama affettuosamente il dirigente, ndr) per i quali ogni azione di accoglienza, inclusione e integrazione è pensata con sensibilità e professionalità. È vero che i docenti della scuola hanno contattato il museo San Domenico per accertarsi della presenza di spazi specifici per la cura di quelle difficoltà di Cristian che per privacy e rispetto non sono esplicitate". Il dirigente chiarisce che è stata organizzata una riunione di raccordo scuola - ente locale/sindaco – servizi sociali – ausl per concertare come favorire la visita di Cristian al museo, concertazione per altro spesso in uso per la gestione quotidiana della complicata disabilità dell’alunno".

"Cristian - ricorda il dirigente - frequenta le nostre scuole già da 7 anni durante i quali si è sempre lavorato per favorirne la frequenza e l’accudimento, permettendogli di partecipare a tutte le esperienze scolastiche. I compagni di classe, gli insegnanti, i genitori degli altri alunni diversamente amabili, i bidelli, il personale di segreteria sono molto sconcertati rispetto ai proclami e agli scritti pubblicati da chi non conosce la ricca e preziosa esperienza educativa delle scuole del Comprensivo 3 di Forlì e non si è preoccupato di farlo".

"La scuola ora dovrà impegnarsi con delicatezza a riflettere con i ragazzi su come può essere gestita un’informazione - prosegue -. La scuola continuerà a lavorare con equilibrio e dedizione nell’accompagnare i ragazzi nella costruzione di una propria capacità critica che non può prescindere dal conoscere i fatti, dal ricercare il confronto, la mediazione, la verità. Fa molto più rumore un albero che qualcuno fa cadere, rispetto alla crescita di una foresta che lentamente si forma, ponendo al centro il lavoro educativo, il rapporto con le persone, la cura di ogni specificità".

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