Castrocaro Terme ricorda monsignor Adalberto Mambelli: messa in suffragio
Nel corso della liturgia saranno ricordati tutti i presbiteri defunti che hanno prestato servizio a Castrocaro, prima e dopo mons. Mambelli. Grande oratore e comunicatore, il sacerdote era nato a Rocca San Casciano il 24 febbraio 1927
Sarà il parroco don Urbano Tedaldi a presiedere sabato, alle 18, nella chiesa dei Santi Francesco e Nicolò, la messa in suffragio di monsignor Adalberto Mambelli a 19 anni dalla morte, occorsa il 6 maggio 2002. Nel corso della liturgia saranno ricordati tutti i presbiteri defunti che hanno prestato servizio a Castrocaro, prima e dopo mons. Mambelli. Grande oratore e comunicatore, il sacerdote era nato a Rocca San Casciano il 24 febbraio 1927.
Ordinato nel 1950 dall'allora vescovo di Modigliana monsignor Massimiliano Massimiliani, era cugino dell'arciprete di Castrocaro monsignor Antonio Ravagli. Per pochi mesi, fra il 1950 e il 1951, don Mambelli fu suo cappellano a Castrocaro, fino a divenire lui stesso arciprete di San Francesco e San Nicolò nel 1955, in seguito alla nomina episcopale di Ravagli. Uomo erudito e brillante, vantava il titolo di protonotario apostolico e di commendatore dei Cavalieri del Santo Sepolcro, ordine ospedaliero che gli permise di stringere un legame inscindibile con la Terra Santa.
Maturò una straordinaria “passione” per gli ammalati, che lui stesso accudiva da vero samaritano, consapevole che la sofferenza avvicina a Dio come una sorta di scorciatoia. Questa particolare sensibilità lo portò negli anni Sessanta in seno all’Unitalsi, l’associazione ecclesiale dedita al trasporto ammalati a Lourdes, Loreto e ai più importanti santuari mariani. Monsignor Mambelli si recava nella località pirenaica anche più volte l’anno, tanto da meritare l’onorificenza di “Cappellano della grotta di Lourdes”.
Nel 1988, il vescovo di Forlì-Bertinoro monsignor Vincenzo Zarri lo nomina assistente diocesano dell’Unitalsi, incarico che ha mantenuto sino alla morte. Sempre con riferimento a Lourdes, don Adalberto ha scritto un libretto per i pellegrini, utilissimo vademecum per le migliaia di persone che affrontano ogni anno il “viaggio della speranza” al santuario francese. Notevole è stata la sua presenza nell'ambito dell'educazione: oltre ad essere insegnante di lettere nelle scuole medie di Forlì, Rocca San Casciano e Castrocaro, insegnante di filosofia e pedagogia all'Istituto Magistrale di Forlimpopoli, fu preside della Scuola Media Libera e del Liceo
Linguistico “Adamo Pasini”. A livello diocesano, dal 1975 al 1992 figurò anche come assistente diocesano dell'Azione Cattolica e consulente ecclesiastico di A.Ge.S.C. Riqualificò il complesso parrocchiale di Castrocaro, con l'adeguamento liturgico voluto dal Concilio e una migliore organizzazione degli ambienti parrocchiali (canonica, teatrino, spazi esterni). Promosse la vita spirituale (spicca il culto alla Madonna dei Fiori) e culturale, fondando l'Associazione don Bosco con lo scopo di promuovere momenti di aggregazione, concorsi di pittura, conferenze, mostre, dibattiti e attività ricreative. L'ultima sua opera è stata l’edificazione della Casa di Riposo Ziani Venturini, attiva dal 2000 e ospitante una quarantina di ospiti. Il 24 febbraio 2017, in occasione del 90° dalla nascita, i suoi resti mortali sono stati esumati per essere trasferiti nella tomba di famiglia a Rocca San Casciano.