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L'alluvione

La Forlì alluvionata celebra la Festa della Repubblica: "Questo 2 Giugno rappresenta l'ennesimo riscatto nazionale"

Il battito di mani di Piazza Saffi ha accompagnato il ringraziamento ai Vigili del Fuoco, al personale della Protezione Civile, ai volontari, agli "angeli del fango", forze dell'ordine e forze armate

Dall'Inno di Mameli a "Romagna Mia". Sventola orgoglioso il tricolore, con l'azzurro terso dl cielo e un sole estivo a rendere ancora più brillante l'amata Piazza Saffi. La Forlì alluvionata celebra a testa alta la Festa della Repubblica, rendendo omaggio a chi è stato impegnato e lo è tutt'ora a risollevare un intero territorio ferito dalle calamità naturali di maggio, ma che non si arrende davanti a fango e voragini e che vuole ripartire davanti alle immagini di un territorio cambiato, non solo nella fotografia di una parte della città lunare o in un entroterra devastato dalle frane, ma anche nell'animo. 

La Forlì alluvionata celebra il 2 Giugno

Ma qual è il significato di questo 2 Giugno? La risposta è nelle parole del prefetto Antonio Corona: "Rappresenta il giorno del riscatto nazionale, l'ennesimo, perché non è la prima difficoltà in cui si imbatte il nostro Paese. Un Paese che è capace di sbagliare sicuramente, perché siamo tutti essere imperfetti, che cade, ma che sa sempre rialzarsi". E' la Romagna alluvionata l'immagine di una Italia che reagisce a testa alta: "Ciascuno si è rimboccato le maniche, dal singolo cittadino alle Amministrazioni, e nessuno si è lamentato. Qualcuno può aver battuto il pugno sul tavolo per avere gli aiuti necessari, ma nessuno si è mai lamentato e nessuno si è dato per battuto e sconfitto".

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Il battito di mani di Piazza Saffi ha accompagnato il ringraziamento ai Vigili del Fuoco, al personale della Protezione Civile, ai volontari, agli "angeli del fango", forze dell'ordine e forze armate. "Lo stesso vescovo Livio Corazza non ha mollato nonostante fosse colpito dall'alluvione (si è allagato il Seminario in via Lunga, ndr) - ha continuato Corona -. E' questo il 2 Giugno e il significato che ne dobbiamo trarne". Il prefetto durante la cerimonia ha rinunciato agli onori alla massima autorità: "Vanno rivolti a chi è stato impegnato nell'emergenza, a tutti i cittadini e a chi non c'è più". 

Anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che martedì scorso ha visitato i territori feriti dall'alluvione e dalle frane, ha rimarcato "l'instancabile impegno" di chi è stato parte attiva dell'emergenza, dando "testimonianza della vicinanza solidale e operosa delle istituzioni ai bisogni e al dolore delle persone e delle comunità. È il fare rete tra Stato, autonomie locali, istituzioni e componenti della società civile che consente di affrontare e superare le sfide e le crisi. Con uno sguardo che sappia, sempre, guardare oltre l’emergenza per dare risposte efficaci e durevoli ai cittadini. Il dotarsi di una visione condivisa, essere capaci di un lavoro ben coordinato, sono ingredienti indispensabili a questo fine, così come la disponibilità a operare concordemente per un efficace utilizzo delle risorse disponibili, a partire da quelle messe a disposizione dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza in una logica di orizzonte ampio". 

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