Oltre 250 persone alla "Cena in bianco" ai Romiti: "Un momento di comunità molto bello che ha regalato un po' di spensieratezza"
Il giardino della primaria Pio Squadrani è di fatto l’unico spazio comune rimasto, dopo l’alluvione, in cui i residenti del quartiere possono ritrovarsi insieme, dal momento che la sala polifunzionale di via Locchi è stata distrutta e il parco Balducci di via Sapinia devastato
Oltre 250 persone hanno partecipato, nella serata di martedì, alla “Cena in bianco” ai Romiti organizzata dall’associazione genitori della scuola primaria “Pio Squadrani” in collaborazione con il Comitato di quartiere. Uni iniziativa, ospitata nel giardino della scuola, pensata e voluta come segno di ripartenza per la vita del quartiere dopo il dramma dell’alluvione. “E’ stato un momento di comunità molto bello con una partecipazione importante nonostante il periodo estivo e le tante difficoltà che stiamo attraversando - dice il coordinatore di quartiere, Stefano Valmori - con tante famiglie e bambini: ognuno ha portato l’occorrente da casa e ha condiviso con gli amici e i vicini una serata di convivialità”.
Il giardino della primaria Pio Squadrani è di fatto l’unico spazio comune rimasto, dopo l’alluvione, in cui i residenti del quartiere possono ritrovarsi insieme, dal momento che la sala polifunzionale di via Locchi è stata distrutta e il parco Balducci di via Sapinia devastato. “Avevamo comunque tanta voglia di rivederci - dice Valmori - e la cena ha avuto molto successo. Un ringraziamento particolare va alla dirigente scolastica, Daniela Bandini, e al Consiglio di Istituto che ci hanno consentito di realizzare l’iniziativa”.
Presenti alla serata anche i ragazzi della cooperativa sociale CavaRei, con la presidente Maurizia Squarzi, e della cooperativa Dialogos, impegnati nel quartiere Romiti come volontari fin dai primi giorni dell’emergenza. Dopo la cena e i balli, spazio alla tombola organizzata dal gruppo Scout, il cui ricavato sarà devoluto all’acquisto delle divise per i bimbi e per i ragazzi delle famiglie alluvionate del quartiere. “Per fortuna c’è questo piccolo luogo che vuole essere anche il simbolo di un nuovo inizio - conclude Valmori - e che per una sera ci ha regalato un po’ di spensieratezza, nella speranza che qualcuno in futuro possa darci la certezza della ricostruzione”.