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Cronaca

Cgil, Anpi, Arci e Libera partecipano al corteo anti-fascista di Bologna, come partecipare

Anpi, Arci, Cgil e Libera Emilia Romagna saranno in piazza del Nettuno a Bologna sabato “contro ogni fascismo e forma di razzismo”

Anpi, Arci, Cgil e Libera Emilia Romagna saranno in piazza del Nettuno a Bologna sabato “contro ogni fascismo e forma di razzismo”. Riporta una nota sottoscritta dai quattro soggetti della sinistra: “La risposta all’appello del sindaco di Macerata, e la conseguente sospensione della prevista manifestazione di sabato prossimo, non suoni come un “liberi tutti”, ma al contrario sproni a un maggiore impegno nel contrasto all’insorgere dei nuovi fascismi e allo sdoganamento di cui hanno troppo spesso giovato. Per questo crediamo che sabato 10 febbraio, in mancanza della mobilitazione nazionale precedentemente indetta, si debbano moltiplicare le iniziative antifasciste e antirazziste in tutto il paese, contemporaneamente si intensifichi la raccolta delle firme sul nostro appello Mai più fascismi”.

Gli organizzatori fanno sapere che  i cittadini anche da Forlì potranno partecipare alla manifestazione regionale contro ogni fascismo e contro ogni forma di razzismo, che si svolgerà sabato 10 febbraio 2018 a Bologna in Piazza del Nettuno, davanti al Sacrario dei Caduti della Resistenza, a partire dalle ore 10. Dal Palafiera di Forlì partirà un pullman alle 8,00. Per prenotazioni 0543.453711.

Recita la nota: “È urgente che alla terribile violenza di sabato scorso ci sia una risposta forte, con una manifestazione nazionale da convocarsi nuovamente, in tempi molto ravvicinati, perché si dia voce e visibilità ai tanti che vogliono che simili episodi non avvengano mai più, ribadendo i valori alla base della nostra democrazia ed inscritti nella Carta Costituzionale. Facciamo appello al Ministero dell’Interno perché come già in occasione dello scorso 28 ottobre vengano impedite, a Macerata così come altrove, manifestazioni fasciste. Facciamo appello a tutte le forze politiche e sociali perché i fatti di Macerata non vengano, come si è tentato di fare, derubricati a gesto isolato di un folle, ma vengano riconosciuti per la loro matrice fascista e razzista. È perciò ancor più necessaria una forte iniziativa sul piano sociale, culturale e politico per arginare questa inaccettabile deriva. Un fronte coeso, unitario, non violento è la migliore risposta al riemergere di questa sottocultura che dovrebbe essere consegnata definitivamente ai libri di storia. Rimuovere il brodo di coltura, le condizioni materiali, in cui fascismo e razzismo prosperano sotto i nostri occhi è il compito primario di uno Stato e di una società democratica”.
 

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