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Cronaca

Chiesa del Suffragio, sono passati 300 anni dalla posa della prima pietra: una messa solenne

Con la messa solenne in programma sabato, alle 18, nella chiesa di Santa Maria della Visitazione, o del Suffragio, il rettore don Paolo Giuliani annuncerà l’apertura del 3° centenario della posa della prima pietra

Con la messa solenne in programma sabato, alle 18, nella chiesa di Santa Maria della Visitazione, o del Suffragio, il rettore don Paolo Giuliani annuncerà l’apertura del 3° centenario della posa della prima pietra. Sarà l’occasione per celebrare anche gli 800 anni della presenza di Sant’Antonio a Montepaolo e Forlì e il 21° anniversario della morte di mons. Sergio Scaccini, predecessore dello stesso don Paolo alla guida dell’importante centro di culto posto in corso della Repubblica, quasi all’imbocco di piazza Saffi. Al Divo Antonio, il prodigioso frate portoghese, morto a Padova il 13 giugno 1231 e canonizzato a Spoleto il 30 maggio 1232 da papa Gregorio IX, è dedicata la prima cappella a destra (per chi entra dall’accesso principale).

L'altare in marmo venne costruito nel 1762 a spese del nobile forlivese Giuseppe Pontiroli. La sovrastante tela, dipinta dal sacerdote don Simone Campagnoli, rappresenta “Antonio di Padova dinanzi alla Vergine”. Il santo è raffigurato inginocchiato davanti a un altare, con le braccia allargate e lo sguardo rivolto in alto al Bambino Gesù, che sembra dirigersi verso di lui e con la Vergine che fa un gesto di benevola accoglienza. All'inizio della celebrazione liturgica verrà portato processionalmente lo stendardo di S. Antonio, che rimarrà per tutto l'anno accanto all'altare maggiore, sotto il quadro della Madonna con Bambino dipinto dal pittore forlivese Pompeo Randi. La forte devozione all’interno del Suffragio per il frate portoghese, che per lungo tempo è stato venerato come Antonio di Forlì, è documentata anche dal grande stendardo dell’Associazione di S. Antonio di Padova, nonché dall’istituzione, nel 1895, della Pia Opera del Pane dei Poveri o di S. Antonio, con le due interessanti cassette della “Dimanda”, ove veniva posto il biglietto con la richiesta al Santo, e dell'“Offerta”.

Sabato si celebra anche la festa di Maria, Madre della Chiesa forlivese: l'icona appositamente realizzata da Franco Vignazia rappresenta la Beata Vergine e tutti i santi della Chiesa forlivese. “Nella litania all'inizio della Messa - precisa il rettore - invocheremo anche Annalena Tonelli, Don Pippo Prati (nel 70° della morte), la beata Benedetta Bianchi Porro, la Beata Clelia Merloni, la Venerabile  Madre Serafina Farolfi, fondatrice delle suore clarisse francescane della Badia di Bertinoro e don Giulio Facibeni, fondatore dell’Opera Madonnina del Grappa di Galeata”. “Domenica 24 ottobre 1723 – si legge nella Cronaca Forlivese di Stefano Corbici - si mise la prima pietra della nuova chiesa del Suffragio. Dopo il vespro, un Padre domenicano fece un discorso in Duomo per esortare il popolo a un’opera tanto pia. Si avviarono processionalmente la Compagnia del Suffragio con il Capitolo, Monsignor Vescovo e, dopo, due muratori che portavano la prima pietra”. Il capomastro aveva un bacile con sopra la cazzuola, lo squadro con il martello e una medaglia di bronzo dorata lavorata a Roma con l’effigie della Beata Vergine del Fuoco, non essendosi potuto trovare chi coniasse una medaglia con l’immagine della Visitazione della Beata Vergine, come era proprio il titolo della Chiesa. “Arrivato il Vescovo – conclude Corbici - con il Capitolo al sito della chiesa benedì la pietra e mise la medaglia nella pietra, che venne posta in uno scavo in mezzo alla facciata. Dopo, Monsignor Vescovo diede l’acqua santa alle fondamenta e fu finita la funzione”

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