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Cronaca

A San Martino in Villafranca si scopre un'opera in memoria di don Gaetano Lugaresi

Alla cerimonia interverranno Davide Drei, sindaco di Forlì, Patrizia Carpi, coordinatrice del locale Comitato di Quartiere, Don Stefano Vasumini, parroco, Angelo Ranzi, artista, e Gabriele Zelli

Domenica, al termine della celebrazione della Santa Messa, che sarà celebrata alle 11 nella Chiesa Parrocchiale di San Martino in Villafranca, via Lughese 135, Forlì, verrà scoperto il busto dedicato a Don Gaetano Lugaresi. L'opera dell'artista forlivese Angelo Ranzi è stata collocata nell'area verde adiacente alla via dedicata allo stesso don Lugaresi. Alla cerimonia interverranno Davide Drei, sindaco di Forlì, Patrizia Carpi, coordinatrice del locale Comitato di Quartiere, Don Stefano Vasumini, parroco, Angelo Ranzi, artista, e Gabriele Zelli. 

Don Gaetano Lugaresi nacque a Durazzano il 6 marzo 1910. Fu ordinato sacerdote il primo aprile 1933 a Borghetto Lodigiano dove era parroco mons. Giuseppe Rolla, da poco nominato Vescovo della Diocesi di Forlì. Lo stesso mons. Rolla, che nel corso del suo mandato seppe valorizzare le persone più capaci con cui collaborava, chiese al neo sacerdote di dedicarsi alla costituzione di una scuola di canto sacro. Don Lugaresi si prese a cuore il progetto tanto che nel corso della festa della Madonna del Fuoco dell'anno dopo si poté contare su momenti di canto e musica sacra di ottimo livello e qualità. 

Contestualmente don Lugaresi fu incaricato di svolgere le funzioni di cappellano a San Biagio e di direttore dell'Istituto San Luigi, che in quel periodo era l'unico oratorio della città di Forlì. Nel 1935 fu designato sempre come cappellano a San Mercuriale e nel 1939 a Santa Lucia. In quegli anni, fu pure assistente diocesano della Gioventù Cattolica, insegnante di religione al Ginnasio e all'Istituto Tecnico Industriale, nonché insegnante di lettere in seminario. Nel 1942 venne nominato parroco di San Martino in Villafranca. Qui, nel periodo della guerra e dell'occupazione tedesca, si prodigò con generosità e coraggio nell'assistenza ai parrocchiani e accettò, con serena fermezza, i rischi della collaborazione con quanti operavano nella Resistenza condividendone gli ideali e le aspettative. Per questo fu catturato e imprigionato nel carcere che le SS tedesche avevano allestito presso l'ex Befotrofio subendo le dure conseguenze del caso. Nello stesso luogo furono incarcerati molti altri antifascisti e partigiani, tutti sottoposti a duri interrogatori e a sevizie. Don Lugaresi, alcuni altri parroci e l'avvocato Oreste Casaglia uscirono vivi da quel carcere soprattutto grazie all'interessamento del vescovo Rolla. Tutti gli altri furono fucilati zona dell'Aeroporto Ridolfi nel corso degli eccidi del settembre 1944.  

Ritornò a San Martino in Villafranca verso metà ottobre di quell'anno dove, come ebbe modo di testimoniare, lo attendevano "i giorni più tragici prima della liberazione. Bombardamenti aerei e cannonate distrussero completamente la chiesa, la canonica e molte altre case facendo 18 morti civili, oltre ai caduti di guerra. Da ultimo, la sera del 10 novembre, i pochi tedeschi rimasti fecero saltare in aria l'unico edificio rimasto in piedi: il campanile. Dopodiché, la parrocchia è rimasta senza chiesa ed il parroco senza casa fino al 1955". Don Gaetano Lugaresi riuscì a ricostruire tutto e continuò la sua prolifica attività soprattutto verso i parrocchiani, distinguendosi anche come compositore di canti sacri ancora oggi eseguiti, fino al 3 luglio 1975, giorno della sua morte. 

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