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Cronaca

Nuove prospettive per la robotica forlivese: la chirurgia epatobiliopancreatica

Una nuova strada per la robotica romagnola sta per aprirsi nel settore della chirurgia epatobiliopancreatica, casistica che verrebbe trattata anche nell’ospedale “Morgagni-Pierantoni” di Forlì

Una nuova strada per la robotica romagnola sta per aprirsi nel settore della chirurgia epatobiliopancreatica, casistica che verrebbe trattata anche nell’ospedale “Morgagni-Pierantoni” di Forlì. La dottoressa Francesca Bazzocchi, alta professionalità del reparto di Chirurgia generale, gastroenterologica e mini-invasiva di Forlì, è tornata proprio in questi giorni da Hong Kong, dove si è recata dal prof. CN Tang, massimo esperto nel trattamento robotico epatobiliopancreatico.

“Avevo incontrato il professor Tang presso la scuola di chirurgia robotica di Grosseto nella quale sono docente - spiega Bazzocchi - e ho pensato che sarebbe stato importante per me, e per l’Unità Operativa nella quale opero, apprendere le particolari tecniche che il professore adotta  presso l’ospedale pubblico Pamela Youde Nethersole Eastern Hospital di Hong Kong” L’Ospedale di Forlì ha una casistica robotica colo - rettale tra le più importanti in Italia con  233 casi trattati e da cinque anni l’Unita Operativa presso cui opera Bazzocchi si è specializzata in particolar modo nella chirurgia robotica del cancro gastrico.

"Nel 2007 avevamo iniziato con la chirurgia robotica colo rettale e con il trattamento del cancro gastrico -  prosegue la dottoressa Bazzocchi -  e in questi campi abbiamo accumulato una notevole esperienza” La chirurgia epatobiliopancreatica si occupa della diagnosi e del trattamento delle malattie benigne e maligne del fegato, della colecisti e delle vie biliari e del pancreas. Lo sviluppo negli ultimi anni della chirurgia mini invasiva ha portato anche nel campo della chirurgia epatobiliopancreatica ad un aumento del numero degli interventi praticati per via laparoscopica.

Nonostante i risultati migliori in termini di degenza ospedaliera, risultati estetici e dolore post operatorio, l'approccio laparoscopico rimane comunque limitato dall' imaging bidimensionale e dalla difficile manovrabilità degli strumenti. Lo sviluppo di nuove tecnologie ha consentito di superare queste limitazioni. I sistemi chirurgici robotici infatti permettono di operare con visione in 3D e con strumenti dotati di movimenti a 360 gradi. “Per ora a Forlì abbiamo effettuato già alcune resezioni pancreatiche col robot –  ma  l’obiettivo è di avviare molto presto,  anche alla luce dell’esperienza fatta ad Hong Kong, la chirurgia epatobiliopancreatica robotica nel nosocomio forlivese”, coclude Bazzocchi.

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