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Mercoledì, 4 Ottobre 2023
Cronaca

Dopo otto anni si spegne l’insegna del bar in piazza Saffi: “La rissa a colpi di accetta è solo la punta dell'iceberg”

Chiude i battenti alla fine di luglio il locale sotto i portici del Comune: “Mancano politiche per riqualificare il centro storico”

Si spegne un’altra vetrina in centro storico, più precisamente nel cuore di piazza Saffi, a pochi passi dall’entrata principale del Municipio. Dopo otto anni di attività, a fine luglio chiude i battenti il centralissimo Saffi 25, bar molto frequentato, soprattutto negli ultimi tempi, da giovani e studenti universitari. 

“E’ una decisione sofferta ma inevitabile - spiega il gestore, Marco Sarti - perché ormai la piazza si è svuotata. Abbiamo resistito al Covid ma non alla mancanza di idee e di politiche efficaci per la promozione del centro storico”. Inaugurato nel 2015, nei primi anni, oltre al servizio bar, Saffi 25 proponeva anche una piccola tavola calda ed era un ritrovo molto frequentato per gli aperitivi serali. 

“Quando ho deciso di investire e di credere nella piazza, dopo aver valutato altre soluzioni a Cesena e a Riccione, ero animato dalle migliori intenzioni - continua Sarti che nel frattempo ha deciso di avviare una nuova attività in riviera - rilevando un locale che era chiuso da tre anni. Ma purtroppo, nonostante le tante promesse per la riqualificazione del centro storico e per far tornare piazza Saffi il salotto della città, ho assistito negli anni a un progressivo peggioramento della situazione. I forlivesi in piazza non ci sono e non vengono. Da qui, lungo corso Mazzini e fino a Porta San Pietro, il quartiere è popolato per la stragrande maggioranza da stranieri, con un diffuso senso di insicurezza di cui la rissa a colpi di accetta di qualche settimana fa, poco lontano da qui, è solo la punta dell’iceberg e non è certo un episodio isolato”.

Dopo il periodo della pandemia, con un conseguente cambiamento anche nelle abitudini e nei consumi, l’offerta di Saffi 25 si era concentrata sulle aperture serali rivolte in particolare agli studenti universitari. “Gli eventi hanno sempre avuto molto successo e hanno attirato tanti giovani - dice Sarti - ma spesso mi ritrovavo i controlli degli agenti della Polizia locale e sono stato anche multato per il volume della musica, quando in piazza Saffi non ci sono residenti e non ci sono mai stati problemi di ordine pubblico. L’ultimo controllo l’ho avuto addirittura la prima sera dei Mercoledì del cuore: ho dovuto fermare l’attività per più di mezz’ora, con il locale pieno, per fornire tutte le informazioni che mi venivano chieste e tutto è risultato in regola. Non è questo il modo per facilitare il nostro lavoro”.

E sono proprio i “Mercoledì del Cuore”, ribattezzati dall’amministrazione comunale  “Mercoledì in centro”, e ripartiti nel mese di giugno per animare l’estate forlivese, l’altra nota dolente sollevata dal gestore del bar.  “Anche i Mercoledì si sono di anno in anno svuotati di contenuti e sono stati lasciati sulle spalle dei commercianti - continua -. Quando sono partito, otto anni fa, ogni mercoledì la piazza era piena di eventi con la collaborazione di tante  associazioni, c’era addirittura gente che arrivava dalla riviera per godersi la serata. Adesso non esiste più un palinsesto e molti negozi restano chiusi. Ed è anche questo uno dei motivi per cui me ne vado e ho deciso di investire in città in cui le amministrazioni sono più attente ai bisogni dei giovani”.

“Nell’autunno del 2021 fui convocato in Comune, insieme ai colleghi che hanno attività in centro, per una riunione in cui fu presentato un progetto di riqualificazione della piazza - dice Sarti - per uniformare i dehors, realizzare un camminamento e un nuovo arredo urbano. Il progetto doveva essere pronto nella primavera del 2022 ma non se n’è più saputo niente e non ci hanno dato nessuna spiegazione”.

La vetrina di Saffi 25 va quindi ad aggiungersi alla lunga sequenza di negozi sfitti sotto i portici del Comune: è chiuso “per lavori”, da alcune settimane, anche il barbiere egiziano che aveva inaugurato pochi mesi fa proprio di fianco al bar. 

“Quando ho aperto ho potuto usufruire di fondi comunali destinati all’apertura delle nuove attività e per me sono stati un grande aiuto e un incentivo - conclude Sarti -, perché non sono stati ripristinati dato che il bilancio comunale è in attivo? Vanno bene le luminarie natalizie o il grande concerto in piazza a metà luglio, ma non basta. Servono azioni strutturali e un progetto continuativo per il centro storico, non solo per i commercianti ma anche per i residenti, due facce della stessa medaglia per il futuro del centro storico”.

Il locale Saffi 25

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