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Cronaca

Rivoluzione per i dehors: spazi più grandi e chiusi per 6 mesi. Sgravi se gli esercenti si uniscono in progetti comuni

il Comune ha avviato una radicale riforma del regolamento sui dehors, discusso giovedì pomeriggio dalla seduta congiunta di seconda e terza commissione del Consiglio comunale

Riqualificare e rianimare le strade del centro, aumentando le capacità ricettive dei pubblici esercizi: con questo proposito il Comune ha avviato una radicale riforma del regolamento sui dehors, discusso giovedì pomeriggio dalla seduta congiunta di seconda e terza commissione del Consiglio comunale. Tra le varie novità ci sono l'aumento delle superfici degli spazi esterni destinati a bar, pub, ristoranti e altre attività artigianali come le gelaterie: chi ha locali più piccoli potrà avere al massimo il 200% delle loro superficie interna, mentre dai 50 mq di superficie interna la concessione si limita, come è ora, al 100% della superficie di somministrazione.

Altro grande cambiamento è che saranno concessi dehors più articolati, non più quindi solo ombrelloni e sedie, ma una struttura che potrà essere chiusa e scaldata, così da diventare fruibile in inverno con ogni condizione atmosferica. Si arriva anche a prevedere, in via residuale, vere e proprie verande, anche se in base alle regole previste dalla bozza di regolamento di fatto queste non saranno permesse in centro storico per assenza oggettiva di spazi. Saranno infine premiati gli esercenti che si metteranno assieme per fare progetti integrati se i dehors si trovano per esempio nella stessa piazza o adiacenti nella stessa strada.

Spiega l'assessore alle Attività economiche Paola Casara: “Questa proposta è il prodotto di riflessioni ponderate che vanno a cambiare in modo importante il regolamento attuale. Con la pandemia, d'altra parte, la funzione dei dehors è cambiata, come sono cambiate le abitudini dei cittadini”. Il nuovo regolamento vuole essere “un pezzo di un progetto più ampio per il centro storico” e considera anche l'esigenza di “non danneggiare chi negli anni aveva fatto investimenti forti per l'acquisto e l'affitto di immobili di più grandi dimensioni”.

Il nuovo regolamento, che dovrà essere approvato dal Consiglio comunale nella prossima seduta, elenca 4 tipologie di dehors, che si possono trovare sia su suolo pubblico che su suolo privato, aperto al pubblico e non. La forma più semplice è costituita da ombrelloni senza delimitazione a terra, poi c'è la seconda tipologia dove è prevista anche una pedana. La novità è la categoria C:  mentre prima era vietata la chiusura totale, col mantenimento di un lato aperto, la proposta ora prevede la possibilità di chiudere totalmente lo spazio per massimo 180 giorni con teli trasparenti e pvc, dal 1 ottobre al 31 marzo. Arriva anche la tipologia D: una vera e propria veranda con copertura, pavimento e vetri scorrevoli. Questa struttura, però, rientra nelle opere di edilizia e richiederà un permesso di costruire, solo su suolo privato e solo se esiste una capacità edificatoria residua, condizioni che in centro storico non sono quasi mai presenti.

La nuova bozza di regolamento prevede anche una zonizzazione. La parte del centro storico nei dintorni di piazza Saffi saranno permesse solo le due tipologie più semplici, mentre i dehors più complessi saranno concessi solo nei corsi principali (dove c'è più spazio anche per il transito dei mezzi) e fuori dal centro. Le concessioni saranno di 3 anni nel nucleo antico della città e di 5 anni nel resto della città, in entrambi i casi rinnovabili. Tra le novità proposte c'è anche la possibilità di derogare agli standard del regolamento se più commercianti, per esempio quelli che si trovano in una stessa piazza, redigono un progetto comune per rendere uniforme lo stile dei dehors: in questo caso infatti, si conta di poter allungare le concessioni e arrivare anche ad esenzioni dal canone del suolo pubblico. Tolti anche molti lacci burocratici per esempio sullo stile: non vengono più richiesti i colori chiari, ma solo uniformità al contesto cromatico del luogo. 

I dehors, infine, dovranno sempre essere smontati in caso di necessità pubbliche e non potranno essere utilizzati per ospitare apparecchi destinati alla cottura di cibi, videopoker e manifesti pubblicitari. In caso di inutilizzo, infine, scatta l'obbligo di rimozione. Dal regolamento sono esclusi chioschi di piadina e fiori.
 

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