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Cronaca

Circhi, il Comune risponde agli animalisti: "Facciamo tutti i controlli, ma non possiamo vietarli"

Montaguti evidenzia "che il potere generale dei Comuni non può condurre all'adozione di norme regolamentari che prevedano in via preventiva e generalizzata il divieto assoluto di detenzione ed utilizzo di determinati animali negli spettacoli circensi"

E' approdata venerdì in commissione consiliare la petizione consegnata in Comune a novembre, con oltre 500 firme di cittadini, promossa dal gruppo Facebook “La Forlì che dice no al circo con gli animali”, dove si chiedeva una modifica al regolamento comunale il materia di concessione delle aree pubblica  a spettacoli itineranti.

In particolare i firmatari chiedono che i controlli sulle condizioni di detenzione di animali nei circhi siano fatti nel rispetto delle linee guida dettate dalla commissione scientifica Cites, che venga stabilito un limite minimo di età per l'accesso agli spettacoli circensi e che ci siano controlli sulla regolarità del volantinaggio effettuato dagli addetti dei circhi e dell'affissione dei manifesti agli alberi.

I rappresentanti del gruppo hanno partecipato alla commissione per ascoltare la risposta illustrata dall'assessore Lubiano Montaguti, che ha spiegato come l'amministrazione provveda
“ad effettuare una prima verifica mediante acquisizione di idonea documentazione, già all’atto della presentazione della domanda, da parte dei circhi, per l’effettuazione dello spettacolo. Solo in esito al parere favorevole da parte del Servizio veterinario della Azienda USL, si provvede al rilascio della licenza, di cui è poi data comunicazione al Servizio Veterinario dell’Ausl, affinché possa disporre, direttamente sul luogo e quindi a circo attendato, le verifiche conseguenti. E’ prassi corrente del predetto Servizio che le verifiche siano effettuate di concerto con gli Uffici del Corpo Forestale dello Stato cui sono attribuite specifiche competenze in materia di controllo territoriale per l’accertamento di eventuali infrazioni alle norme Cites”. Per quanto riguarda un eventuale limite di età per assistere agli spettacoli, l'assessore spiega che non ci sono i termini di legge perchè si possa provvedere nel regolamento comunale.

Con riferimento all’effettuazione della pubblicità temporanea, “il controllo in relazione all’avvenuto ottenimento dei permessi necessari e dello stesso rispetto sulla regolarità delle affissioni, è effettuato attraverso il Corpo della Polizia Municipale che provvede, in caso di infrazioni, ad elevare le sanzioni di legge”, chiarisce l'assessore.

Montaguti evidenzia inoltre “che il potere generale dei Comuni di disciplinare e vigilare sull'esercizio di ogni attività che utilizzi animali sotto il profilo delle condizioni di igiene e sicurezza pubblica, non può condurre all'adozione di norme regolamentari che, a prescindere dal concreto verificarsi di situazioni di pericolo per l'igiene e la salute pubblica, prevedano in via preventiva e generalizzata il divieto assoluto di detenzione ed utilizzo di determinati animali negli spettacoli circensi. Lo ribadisce con fermezza il Tar Emilia-Romagna, che ha emesso di recente la sentenza di merito sul ricorso del circo Millennium, sostenuto dall'Ente Nazionale Circhi, nei confronti del Comune di Modena. Il Tar ha quindi annullato gli articoli del regolamento comunale per il benessere e la tutela degli animali che vietavano sul territorio comunale di utilizzare e/o esporre animali appartenenti a specie selvatiche in attività di spettacolo con o senza scopo di lucro”.

Il Comume di Forlì ha esaminato nel 2014 e nei primi mesi del 2015 “18 richieste di licenze per spettacoli viaggianti (alla data attuale, nessun procedimento è in itinere), di cui 3 con esito positivo, nel senso di conclusi con il rilascio della licenza a favore di altrettanti circhi, di cui 1 soltanto con l’impiego di animali”. “Più che un problema tecnico, difficilmente risolvibile sul piano giuridico, la petizione di sensibilizzazione rimanda ad un tema culturale ed educativo – conclude Montaguti -: diffondere la sensibilità nei confronti non solo degli animali domestici, ma anche verso gli animali selvatici, che poi in fondo altro non è che l'esigenza di un maggior rispetto nei confronti della natura e dell'ambiente, e quindi nei confronti delle persone e di noi stessi, visto che in quel mondo che troppo spesso maltrattiamo, è il mondo in cui viviamo”.

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