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Settimana del Buon Vivere

Cittadini del mondo: alla Settimana del Buon Vivere storie felici di integrazione

La voce narrante di Davide Drei, da sempre impegnato sui temi dell'integrazione, ha ripercorso il valore e le tappe di 30 anni di immigrazione nella comunità forlivese

In avvio del Festival del Buon Vivere 2022 a Forlì, quest'anno focalizzato sul tema "Relazioni", il gruppo di associazioni riunite in Collettivo Mondo (Centro per la Pace Aps, Messaggeri del Mondo Aps, Aics Forlì-Cesena, Terra Verde AC, Circolo Acli Lamberto Valli Aps, Abifor Aps, Servizio Migrantes, Inzir Aps) ha realizzato sabato scorso un evento-performance di storytelling, mettendo in scena quattro storie emblematiche di integrazione da parte di cittadine e cittadini stranieri ormai veri forlivesi. La voce narrante di Davide Drei, da sempre impegnato sui temi dell'integrazione, ha ripercorso il valore e le tappe di 30 anni di immigrazione nella comunità forlivese.  

Al ritmo dei Griot del Burkina Faso, il percussionista Moussa Kienou ha raccontato la sua integrazione nel corso di oltre quindici anni, passata da una chiusura alla comprensione, fino alla scelta di vivere in questa città, senza mai sottovalutare la forza delle proprie radici e il rapporto con i familiari nel paese di origine. La scelta poi di sposarsi con una ragazza italiana e i loro due bambini sono diventati un vero e proprio legame inscindibile fra le due culture africana e italiana. 

Dalla Cina, con la straordinaria esecuzione di Fu WanYen al Guzheng antichissima cetra, Tommaso Huang Qiying e i giovanissimi Silvia e Denis hanno ripercorso venti anni di integrazione dell'amico Alex, oggi imprenditore cinese affermato, che ha scelto dopo una lunga gavetta di aprire una impresa familiare, cresciuta non senza traversie per poi affermarsi nella comunità forlivese. La sua gestione di successo nel settore dell'imbottito, insieme alla famiglia sempre più numerosa, si è perfettamente allineata alla storia economica e produttiva di Forlì. 

Simpatica la performance di nove atlete mamme di Mamanet, molte delle quali straniere, che si sono cimentate in una nuova disciplina sportiva riconosciuta dal Cio e che mette insieme alcune regole della pallavolo e della palla rilanciata. L'associazione aderente all'Aics riesce a conciliare la passione sportiva con lo sviluppo di relazioni di amicizia e con i tempi di vita delle donne-mamme, compresa la gestione dei carichi familiari. Un vero spazio di integrazione che migliora la qualità di vita delle donne e rafforza lo scambio culturale nella comunità forlivese.

Molto toccante infine la storia di Yuliya Ertushyd dall'Ucraina, da poco diventata nonna, che in un abito elegante giallo-azzurro come la bandiera nazionale, ha ripercorso tutti i tratti della sua vita: dal periodo sotto il regime sovietico, dalle giovanili speranze alla grande delusione per le mistificazioni svelate dal crollo del regime comunista, l'abbandono forzato del Paese per dare aiuto alla famiglia, alla solitudine struggente per la lontananza dai propri figli, fino alla rottura con il marito non disposto a sostenerla.

E poi lo studio dell'italiano, il lavoro di badantato affrontato con dignità, la ricongiunzione in Italia con i figli fino alla conquista di una abitazione di proprietà. Un racconto che ha sfiorato anche la guerra in corso, mentre le note e la voce melodiosa di Anastasia Batih alla Bandura, tradizionale strumento a corde, racchiudevano tutta la bellezza della cittadinanza universale che ha solo bisogno di visioni più aperte per produrre pace e convivenza fra i popoli. 

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